MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

9 ottobre 1967, moriva Che Guevara. Sapete che la sua maestra era toscana?

Il più iconico rivoluzionario del Novecento da bambino fu segnato positivamente dalla maestra elementare di origini elbane. Da lei il futuro Che imparò molto sui rapporti tra classi sociali, gruppi etnici e livelli educativi diversi: “A scuola era un monello, ma durante la ricreazione già mostrava le sue doti di leader sul campo di gioco”

Che Guevara da adulto e ai tempi della scuola

Che Guevara da adulto e ai tempi della scuola

Firenze, 9 ottobre 2024 - Oggi, 9 ottobre, sono 57 anni dall'assassinio di Ernesto ''Che'' Guevara. A soli 39 anni (Rosario, 14 giugno 1928) moriva il guerrigliero argentino protagonista con Fidel Castro della rivoluzione cubana. Gli sparò un sergente, volontario, dopo che il 'Che' gli aveva detto: spara codardo (secondo un'altra versione: stai tranquillo.. stai per uccidere un uomo). Dopo le foto, il suo corpo, con le mani mozze, fu sepolto a 30 km da lì, a Vallegrande, in una fossa comune non segnata. Moriva l'uomo, nasceva la leggenda. La curiosità è che ci sarebbe lo zampino di una maestra di origini toscane sulla prima formazione del «Che». Si tratta di Elba Rossi Oviedo Zelaya, di chiare origini elbane. Di lei avrebbe raccontato alla sua seconda moglie, Aleida, che era una maestra severissima e lo sculacciava in continuazione. A scoprirlo spulciando la vita del celebre rivoluzionario è stato il cuoco Alvaro Claudi che ha immediatamente coinvolto nelle ricerche l’amico, giornalista di Legambiente, Umberto Mazzantini. La donna, al secolo Elba Rossi Oviedo Zelaya, sarebbe stata la preside della scuola elementare «Escuela de San Martìn» di Alta Gracia, in provincia di Córdoba dove compariva tra gli alunni un giovanissimo Ernesto Guevara Lynch de la Serna, futuro Che Guevara. Ernestito era un bimbo asmatico e aveva saltato le prime classi della scuola primaria per le sue cagionevoli condizioni di salute, poi aveva stranamente frequentato le scuole pubbliche (vista la posizione agiata della famiglia) e proprio al Colegio San Martín aveva conosciuto Elba Rossi, ai tempi preside e maestra della terza classe. La donna sarebbe poi stata intervistata da Jon Lee Anderson nel suo libro ‘Che Guevara - A revolutionary life’, dove, spiega Mazzantini: «ricorda Ernesto Guevara come: ‘un bambino vivace, un monello, in classe non dava troppo nell’occhio, ma durante la ricreazione mostrava le sue doti di leader sul campo di gioco». «A quel tempo l’enorme differenza tra l'Argentina e il resto dell'America Latina (ad eccezione dell'Uruguay e forse del Cile), stava nell’ istruzione pubblica – spiega Mazzantini -. Elba Rossi era una delle insegnanti che teneva in piedi questa istituzione egualitaria per eccellenza e dove praticamente il futuro Che ha imparato molto sui rapporti tra classi sociali, gruppi etnici e livelli educativi diversi. Ed Ernesto si comportava come i suoi compagni di scuola poveri, sia per carattere che per compensare la sua cattiva salute, era competitivo e faceva scherzi che confondevano gli adulti e intimorivano i suoi coetanei. I suoi ex compagni di classe dicevano che beveva inchiostro dal calamaio, mangiava gesso durante le lezioni e si arrampicava sugli alberi nel cortile della scuola e con la banda dei suoi amici proletari giravano per Alta Gracia tirando sassi con le fionde ai lampioni. Elba Rossi, immigrata o figlia di immigrati, fu probabilmente un esempio severo per il Che mentre faceva un’esperienza scolastica atipica in un continente le cui élite come lui raramente incontravano persone diverse da loro. Una donna che veniva da un’isola lontana (l’isola d’Elba) e che ha insegnato le prime cose sulla vita a un bambino ribelle che avrebbe liberato un’altra isola lontana, che sarebbe diventato medico e ministro e che sarebbe morto ancora giovane in una jungla boliviana e diventato un mito».

Nasce oggi

John Lennon nato il 9 ottobre 1940 a Liverpool. Il suo mito continua ad ispirare intere generazioni di fan e musicisti. Rimane una delle più potenti icone mai prodotte dalla cultura popolare, un uomo che grazie alla musica e al suo impegno per la pace ha lasciato un segno profondo nel mondo. Celebre una sua frase che recita così: “Non esistono problemi: esistono soltanto soluzioni”.