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Cronaca

In Toscana 600 maghi e 40mila clienti. Occhio agli avatar: rischio truffe nell’occulto

Il 90% dei consulti? Online. E perlopiù sono le donne a rivolgersi ai maghi. I dati raccolti dall’Osservatorio Antiplagio. “Spesso chi si rivolge a questi personaggi soffre anche di altre dipendenze”

E' di venti milioni di euro all'anno la spesa in Toscana per sensitivi e maghi. Sono circa 40mila i clienti. Un giro d'affari importante. Ma in mezzo a tanti operatori onesti, il rischio truffe è alto

E' di venti milioni di euro all'anno la spesa in Toscana per sensitivi e maghi. Sono circa 40mila i clienti. Un giro d'affari importante. Ma in mezzo a tanti operatori onesti, il rischio truffe è alto

Firenze, 21 maggio 2024 - Maghi, cartomanti, occultisti, sedicenti guaritori. Cresce e preoccupa l’aumento del numero delle persone che sentono il bisogno di rivolgersi ai maghi.

In Toscana, secondo il rapporto dell’Osservatorio Antiplagio, che dopo dieci anni dall’ultimo è tornato a far luce sull’ambiguo fenomeno, - sono ben 40mila i clienti dei 600 maghi o affini.

La spesa complessiva? È altissima, dato che si parla di ben 20milioni di euro. L’Osservatorio ha raccolto le segnalazioni arrivate dal maggio 1994 al mese di questo anno. Ebbene, emerge che la spesa media annua per medium e veggenti si aggira intorno ai 500 euro. Basti pensare che la spesa nazionale per i soli consulti in studio, che rappresentano il 10% del totale, è di 600milioni di euro.

“In trent'anni - spiegano il coordinatore nazionale, Giovanni Panunzio, e il presidente, Alfredo Barrago - abbiamo ricevuto circa 28 mila segnalazioni: ne raccogliamo un migliaio l’anno, quasi tutte anonime, ma il sommerso è decisamente maggiore”.

Non stupisce che il 90% dei consulti avvenga online o al telefono. Ma è soprattutto grazie ai social che il fenomeno sta ancor più esplodendo. Insomma, grazie ai social network diventa semplice ‘avvicinare’ le persone ed è facile che i più soli e i più fragili tendano a cadere nelle mani di maghi che in realtà sono, ahinoi, truffatori.

Per carità, non vogliamo certo generalizzare. Ma in tal senso l’Osservatorio è molto chiaro: “Ci è stata segnalata la presenza su internet di maghi inesistenti: occultisti virtuali, apparenti, ovviamente irrintracciabili, che però chiedono e incassano soldi reali. Poi spariscono di scena, unica forma di magia tangibile, per riproporsi sotto nuove sembianze”, fanno sapere Panunzio e Barrago. Sono invece in calo i call-center che millantano di essere centri esoterici.

Non mancano poi i maghi che usano gli avatar. Dopo aver ottenuto i soldi, spariscono. L’Osservatorio punta il dito anche sull’altissimo tasso di evasione: “L'evasione delle imposte, superata solo dalla criminalità organizzata, è la più alta in assoluto (rispetto a qualsiasi altra attività): 98%.Soltanto due clienti su cento dicono infatti di aver ottenuto regolare documento fiscale. Mentre il 54% ha ricevuto una quietanza anonima. E il 44% nessuna certificazione”.

Non solo. “Di fronte ad eventuali truffe, circonvenzioni d'incapace, minacce, soprusi rituali a sfondo sessuale, esercizi abusivi della professione medica e manipolazioni mentali, appena il 3% delle vittime sporge denuncia - proseguono dall’Osservatorio -. Predominano la vergogna e la paura di ritorsioni, ma anche di ricatti e di riti di magia nera. Non solo. Va combattuta la guerra ai falsi profili online, compresi gli alias dei finti indovini che si infiltrano nelle pagine social per conoscere in anticipo il vissuto delle persone da adescare”.

E il futuro, con l’intelligenza artificiale, fa ancora più paura. “A proposito delle manipolazioni mentali, con l'intelligenza artificiale sono destinati ad aumentare a dismisura i condizionamenti psicologici e le mistificazioni”, aggiungono dall’Osservatorio.

Curiosità: il 68% dei clienti sono donne. Se guardiamo all’età delle persone che si rivolgono ai maghi, vediamo che il 51% ha tra i 19 e i 60 anni. Non manca un 2% di bambini, coinvolti dai genitori.

Insomma, la magia irretisce il 20% degli italiani, ma più di due terzi sono donne, “succubi anche di avance sessuali”.

“Si tratta di persone vulnerabili, lasciate in balia di troppi impostori”, mettono in guardia dall’Osservatorio, invocando una maggiore attenzione da parte della politica. Oltretutto, mette in evidenza il rapporto, spesso chi si rivolge ai maghi soffre anche di altre dipendenze: il 31% delle persone che ha risposto al sondaggio ha ammesso di essere dipendente da alcol, il 42% di soffrire di ludopatia, il 30% di non sapersi staccare dai siti online di pornografia. Il 65% si è detto dipendente dai social network che, evidenziano dall’Osservatorio, “stanno diventando una nuova religione.

“Le ultime generazioni, e non solo, si avvicinano ai social per cercare risposte alle loro domande e trovare verità che le religioni non riescono più ad annunciare, né a comunicare”. Ma come si fanno conoscere i maghi? Fino a 15 anni fa il 53% usava radio e tv. Adesso, il 41% sfrutta l’online, il 36% tv e radio e il 15% si affida al passaparola.