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Cronaca

Un intervento rivoluzionario. Malattie dell’aorta, procedura mini-invasiva mai applicata prima nel mondo

Ad eseguire l’impianto di endoprotesi di nuova generazione il team di Monasterio e Asl Toscana nord ovest. L'intervento è stato pubblicato sulla rivista scientifica Interdisciplinary Cardiovascular and Thoracic Surgery di Oxford

Da sinistra, i medici Silvia Di Sibio, Giovanni Credi, Cataldo Palmieri, Antonio Rizza e Michele Murzi.

Da sinistra, i medici Silvia Di Sibio, Giovanni Credi, Cataldo Palmieri, Antonio Rizza e Michele Murzi.

Massa, 10 gennaio 2025 – Un intervento rivoluzionario che segna un nuovo capitolo nella chirurgia dell’aorta. L’Aortic team di Monasterio, in collaborazione con l’Usl Toscana Nord Ovest, ha eseguito un impianto di endoprotesi di nuova generazione utilizzando una procedura mini-invasiva mai applicata prima al mondo. L’operazione è stata eseguita all’ospedale del Cuore di Massa e ha ricevuto l’attenzione della prestigiosa rivista scientifica Interdisciplinary Cardiovascular and Thoracic Surgery di Oxford, che ne ha pubblicato un approfondimento.

La paziente, una donna di 58 anni con un grave ematoma che interessava l’aorta e le carotidi, è stata sottoposta a un intervento urgente per prevenire la rottura dell’arteria. Grazie all’approccio innovativo, l’equipe medica è riuscita a mettere in sicurezza l’aorta e i vasi del collo senza dover ricorrere alle tecniche tradizionali, che avrebbero comportato l’apertura del torace, l’utilizzo della circolazione extracorporea e un decorso post-operatorio più complesso.

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L’operazione è stata eseguita con un approccio mini-invasivo: una puntura all’inguine e un’incisione di soli 3 centimetri sul collo hanno permesso di “riparare” l’aorta. Questa metodologia, resa possibile dalla dotazione tecnologica della sala ibrida dell’ospedale del Cuore, rappresenta un vero spartiacque nella terapia delle patologie aortiche.

A condurre l’intervento sono stati i dottori Antonio Rizza, Michele Murzi, Cataldo Palmieri, Silvia Di Sibio e Giovanni Credi, responsabile della Chirurgia vascolare dell’ospedale delle Apuane. Il team multidisciplinare dell’Aortic Team di Monasterio collabora strettamente con il BioCardioLab, un laboratorio all’avanguardia dedicato allo studio della biomeccanica dell’aorta.

“Questo intervento - spiega il dottor Michele Murzi - rappresenta il frutto di anni di studio e collaborazione. La paziente presentava tutte le caratteristiche cliniche e anatomiche per permettere l’applicazione della nuova tecnica, evitandole l’apertura dello sterno e garantendole un recupero più rapido. È stato possibile grazie alla combinazione tra innovazione tecnologica e sinergia tra i professionisti coinvolti”.

“Minimizzare l’invasività senza comprometterne l’efficacia è da sempre il nostro obiettivo”, aggiunge il dottor Antonio Rizza. “Grazie alla sala ibrida e alla nostra filosofia di lavoro multidisciplinare, siamo riusciti a portare a termine un intervento che speriamo diventi un punto di riferimento per il trattamento delle patologie aortiche in tutto il mondo”.