Firenze, 16 marzo 2025 – Niente stato di emergenza nazionale per la Toscana dopo le inondazioni dei giorni scorsi, almeno per il momento. La Protezione Civile prende tempo. Il presidente Giani ci sperava quando ha deciso di radunare in Sala Pegaso tutti i sindaci dei territori colpiti, per un incontro domenicale con il capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile Fabio Ciciliano. Ci sperava sia alla luce dei finanziamenti di cui il territorio ha bisogno per rialzarsi (da una primissima stima si parla di 100 milioni totali), sia per snellire le varie procedure burocratiche di cui amministrazioni e cittadini dovranno occuparsi a partire da oggi, per cui la Protezione Civile metterà a disposizione un supporto amministrativo.

Ma “i tempi entro i quali sarà realizzata possono coincidere con una nuova perturbazione che è prevista tra due o tre giorni - ha giustificato Ciciliano -. Quindi per evitare un nuovo lavoro attendiamo la conclusione di questa seconda perturbazione in modo tale che i funzionari del dipartimento regionale della Protezione civile possano lavorare in sinergia e una sola volta”. Torna la pioggia, quindi, eppure non nelle stesse quantità. La strategia di attendismo di Ciciliano probabilmente è figlia anche delle altre due criticità attualmente in essere nel nostro Paese, ovvero: Emilia Romagna e Campi Flegrei.
Ma Giani non perde la speranza: “Quello che è accaduto è da stato di emergenza nazionale - commenta Giani - Noi abbiamo fiducia e alla fine di tutto il percorso io mi aspetto che venga attivato”. Nel frattempo rimane lo stato di mobilitazione nazionale, che comunque non ostacola le operazioni di somma urgenza cui saranno chiamati i sindaci, alle quali sono destinati i primi finanziamenti. Tra questi potrebbero esserci i 3mila euro di ristori che Giani ha annunciato di voler inserire nella variazione di bilancio attesa per oggi con la riunione di giunta: “Ho deciso di far slittare di una settimana la variazione di bilancio per la Toscana diffusa e il comparto moda, per recuperare risorse con ristori da 3mila euro a famiglia come per gli alluvionati di Campi e quelle di ottobre”.
Questo è il prossimo passo. Dopodiché si dovrà pensare alla questione ambientale, quindi alla raccolta dei rifiuti e dei fanghi. Qui la mancanza di uno stato di emergenza e quindi del commissariamento, potrebbe complicare le cose.
“Fanghi e rifiuti sono la cosa più delicata - spiega il governatore - quando io sono stato commissario avevo il potere di ordinanza che andava in deroga, ora troveremo una strada cercando di avere un avallo estensivo di interpretazione. Perché un conto è se vengono considerati rifiuti speciali, con i costi dieci volte superiori, un altro è se vengono catalogati come rifiuti ordinari”.
Questo è il cronoprogramma nel breve e medio termine. Ma nel lungo? Come convivere con un fenomeno che ormai non è più da considerarsi eccezionale? “Voglio portare una legge regionale che chiamerò costitutiva dei Pac - annuncia Giani - ovvero Piani di adattamento ai cambiamenti climatici, in cui ogni Comune possa individuare le opere che necessitano di una modifica”. Ovvero case, impianti, scuole troppo vicine ai corsi d’acqua, costruite in un periodo storico che evidentemente non contemplava certi rischi.