Firenze, 2 marzo 2024 – «Sarebbe molto importante introdurre l'omicidio sul lavoro perché un datore di lavoro ci penserebbe due volte. Per scontrini non emessi fanno multe molto salate. Vogliamo ricordare che per mia figlia hanno fatto 10.300 euro di multa e nell'azienda non c'è niente in regola: misure di sicurezza tolte, lei figurava come apprendista, ma è stata sfruttata come operaia». E’ quanto ha dichiarato, intervenendo a Firenze ad un convegno organizzato dall’Usb, Emma Marrazzo, la mamma di Luana D'Orazio, la 22enne morta dentro un orditoio in un'azienda tessile a Montemurlo il 3 maggio 2021.
«Da tre anni a questa parte, la situazione invece di migliorare è peggiorata - ha aggiunto la madre di Luana -. È ora di dire basta, spero che il Governo ne prenda atto e si metta davvero dalla nostra parte perché dietro a quei numeri» dei morti sul lavoro «ci sono migliaia di persone. Si dice che mia figlia sia il simbolo delle morti bianche, ma non sono morti bianche, sono morti volute, lo chiamerei quasi omicidio con premeditazione perché, se mi metti davanti a un macchinario non sicuro, sai che può accadere».