Firenze, 24 febbraio 2024 - "Mentre la scuola cerca di far crescere i ragazzi e le ragazze secondo i valori del dialogo e del confronto politico e civile, la realtà e le istituzioni mostrano sempre più spesso un volto differente”. La rabbia si mescola allo sconcerto dopo le manganellate di ieri da parte delle forze dell’ordine contro i ragazzi che manifestavano per il cessate in fuoco in Palestina. Per questo motivo un gruppo di docenti del Pascoli ha diffuso una lettera aperta.
“Noi, come docenti di una scuola improntata all'inclusione e al dialogo, affermiamo che la repressione violenta del diritto di manifestare è incompatibile con lo Stato di diritto. Desideriamo perciò esprimere la massima vicinanza e solidarietà agli studenti e alle studentesse brutalmente colpite dalle forze dell'ordine mentre manifestavano per la pace e la fine del genocidio palestinese”. E ancora: “Auspichiamo che, come succede in quasi tutte le nazioni europee, anche in Italia si prendano misure per impedire in futuro l'espressione di violenze di questo genere”. Anche il comitato dei genitori del liceo Michelangiolo condanna quanto accaduto e si dice “profondamente preoccupato per la violenza inaudita esercitata dalla polizia su studenti inermi che manifestavano pacificamente”. I genitori, solidali e vicini agli studenti, auspicano che “venga fatta luce al più presto sulle responsabilità”.
“Ci chiediamo com'è possibile che lo Stato risponda con i manganelli al nostro dissenso. Com'è possibile che dalle istituzioni ci sia solo silenzio quando si parla di Palestina?”, è quello che affermano gli studenti del Machiavelli-Capponi. “Nei giorni scorsi abbiamo attaccato foto di Gaza che mostravano la distruzione e la morte di quei luoghi, ma preside e vicepreside hanno dato l'ordine di staccare e buttare tutto. Ieri, sono state messe quattro note disciplinari a chi ha deciso di fare sciopero. Non sono accettabili queste forme di intimidazione e di messa a tacere da parte di chi ha un'autorità a scuola”.