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Margherita Vicario: "La mia 'meglio gioventù' dà spazio ai sentimenti"

L'attrice e cantautrice racconta il mondo della musica

Firenze, 26 novembre 2022 - Quanto la musica riesce a far emergere le minoranze e le categorie deboli? Ne parla, sul palco durante la festa di "Luce!", la cantautrice e attrice Margherita Vicario, intervistata da Letizia Cini, responsabile di "Luce!". 

"La musica è un'industria - dice - E' un sistema economico e dunque ci sono sempre dei vertici. Io devo dare la responsabilità a chi ce l'ha. Gli artisti di tutte le provenienze sociali esistono. Si tende un po' ad andare sul sicuro. Nella musica mainstream lo spazio per le minoranze deve essere dato dagli artisti stessi nell'espressione della minoranza di per sé. La musica è sempre stato però un settore abbastanza contaminato. Deve rispondere a delle logiche di mercato, però se pensiamo al grande successo di Ghali ci sono degli esperimenti assolutamente riusciti. Spesso si dà fin troppo valore al risultato economico". 

Musica e sessualità: c'è spazio per parlare di sesso nel cantautorato? "La caratteristica del cantautorato - dice vicario - è che l'artista esprime al massimo i suoi sentimenti. Dipende dai generi. Nel rap spesso le donne sono sminuite, ma ci sono anche ottimi artisti perché il rap permette di giocare con le parole. Le parole sono importanti e parlano ai giovanissimi, quindi serve stare attenti al tipo di messaggio che si veicola. Nel cantautorato è evidente che ha molta più voce il cantautore stesso. Io nel mio piccolo, essendo una donna eterosessuale, riesco a parlare in maniera poetica anche di temi abbastanza intimi, cercando di essere fedele a me stessa".

Sui giovani: "I giovani sanno vivere non solo di competitività e lavoro, questa per me è la meglio gioventù nel contesto di un mondo altamente competitivo. E' una gioventù flessibile che si adatta".