MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Maturità, 100 giorni all’esame 2024: i riti e i festeggiamenti in Toscana

Dal voto sulla sabbia a Viareggio alla lucertolina di bronzo a Pisa. Ecco le usanze più gettonate per augurarsi la buona sorte ed esorcizzare la paura dell’esame

I cento giorni a Viareggio e Pisa (Foto Umicini e Enrico Mattia Del Punta)

Firenze, 11 marzo 2024 – Il conto alla rovescia ha inizio: oggi, 11 marzo, mancano esattamente cento giorni alla maturità. L’esame di stato è un giro di boa per gli studenti di quinta superiore. Una data che viene celebrata con eventi e manifestazioni organizzate ad hoc, come augurio di buona sorte e per esorcizzare la paura della prova che li attende. Come mai si festeggiano i 100 giorni? La cifra tonda non deve indurre in errore, non c’entra nulla con il voto più alto - 100 appunto – che può essere assegnato ai maturandi. E questo perché l’usanza esisteva anche quando gli studenti potevano essere promossi al massimo con 60. Tutto ha inizio dal Mak P: leggenda vuole che, nel 1840, i corsi dell'Accademia Militare di Torino cominciarono ad avere durata triennale. Gli allievi cominciarono da quel momento a tenere il conto alla rovescia dei giorni, organizzando una festa per il ‘Mak P 100’. Una tradizione che si è diffusa a tutti gli studenti, non solo delle scuole militari. Ecco i riti e i festeggiamenti più gettonati e curiosi per celebrare la tappa dei 100 giorni in Toscana e non solo. 

Pisa e il rito della lucertola. Era un appuntamento tradizionale quello, a Pisa, di toccare la lucertolina di bronzo a due code, scolpita sulla porta centrale della cattedrale in Piazza dei Miracoli. Oggi, per evitare che la piccola scultura si rovini, si opta per altri riti propiziatori, come i 100 giri attorno alla torre.

(Foto Enrico Mattia Del Punta)

Viareggio e il rito dell’onda. A Viareggio molti studenti vanno sulla spiaggia per poter scrivere sulla sabbia il voto atteso, aspettando che le onde sul bagnasciuga lo portino via e promettano, così, di poterlo ritrovare al momento del risultato finale. Se Viareggio è il luogo d'eccellenza per il rito dell'onda, qualsiasi litorale può promettere buona sorte scrivendo sul bagnasciuga un bel 100.

(Foto Umicini)

Festa o concerto a scuola. Una band, un cortile, tanti maturandi e stop alle lezioni. Un party a scuola è la scelta preferita di molti studenti, previo il benestare di prof e dirigenti.

Una giornata in maschera. Nuova tradizione, che da qualche anno spopola tra le classi, complici i social su cui postare in tempo reale foto e video. Si sceglie un tema, si confeziona il travestimento, e la classe si trasforma.

La gita o il viaggio. Cinque anni insieme sono lunghi: quale modo migliore di una gita tra compagni di classe per suggellare amicizie e ricordi? Molti studenti trascorrono così la ricorrenza.

Raccolta fondi. Tradizione vuole che i 100 giorni vengano gentilmente finanziati da generose donazioni. Tanti costruiscono la propria scatola colarata e inizino il tour per la città. Una volta raccolti abbastanza soldi per i vostri festeggiamenti, si possono finanziare viaggi e feste.

A cena con il prof. La classe è composta anche da quegli insegnanti che hanno lasciato il segno durante i lunghi 5 anni di scuola. E allora una lunga tavolata che riunisce studenti e prof a cena è tra le soluzioni più gettonate.

Gli immancabili scherzi. Non possono mancare gli scherzi durante i 100 giorni. Certo, perché finché non si supera la maturità nessuno può dire che siete troppo maturi per farli. E quindi, via con il dentifricio nelle scarpe, i selfie con chi si addormenta in pose imbarazzanti, le gomme da masticare nei capelli e quant'altro.

Il bacio dei sogni. Avete una cotta dal primo superiore? Questa è l'occasione imperdibile di baciare la vostra compagna o il vostro compagno di classe preferito. I 100 giorni sono un momento magico da sfruttare per dichiararsi.

La giustificazione improbabile. Che sia una scampagnata, un viaggio o una festa, di certo nel giorno dei 100 giorni alla maturità molti non vanno a scuola. E non bisogna inventare alcuna scusa oppure, meglio ancora, se ne possono inventare di stupende da immortalare per sempre sul libretto delle giustificazioni. Chi può dirvi nulla? La firma è degli stessi studenti, sempre che abbiano compiuto i fatidici 18.

Interrogazioni e verifiche. I 100 giorni vengono una volta sola, è vero, ma in quinto non si scherza con il programma da terminare. E quindi studio e interrogazioni: è questo il modo in cui la stragrande maggioranza degli studenti sta vivendo questa data indimenticabile

Maurizio Costanzo