Arezzo, 23 aprile 2025 – Istituzioni, Associazioni e cittadini uniti contro il supplizio eolico della Valmarecchia
Continuano a fioccare maxi impianti eolici a corona di Badia Tedalda, l’ultimo progetto si
chiama “La Fonte” e prevede 8 mega aerogeneratori che interessano anche i comuni di
Sansepolcro e Pieve Santo Stefano. Arriviamo così ad un totale di 64 aereogeneratori alti dai 180 –
200 m che si estendendo dalla Valtiberina fino al Montefeltro. E mentre arrivano nuovi progetti la Regione Toscana dà il via libera a “Badia del Vento”. È
incredibile, una situazione surreale, ma tutto questo sta avvenendo nonostante le istruttorie
tecniche ed i pareri negativi delle Regioni confinanti Emilia Romagna e Marche, dell’Unione
Comuni della Valmarecchia con Casteldelci in prima fila, delle Provincie di Rimini e Forlì-Cesena e
delle Soprintendenze, che insieme a tutte le principali Associazioni di tutela dell’ambiente e del
paesaggio hanno preso una posizione netta e chiara per scongiurare uno scempio ambientale e
paesaggistico senza precedenti. Come noto ci ritroviamo di fronte a un concreto rischio di
disastro ambientale, con abbattimento di boschi, sbancamenti dei crinali al fine della
realizzazione di infrastrutture, strade, trivellamenti profondi e tonnellate di cemento armato per
reggere le imponenti torri d’acciaio, con l’incredibile obiettivo di impiantarle, oltretutto, a ridosso
di aree di dissesto, generando pericoli e minando la sicurezza del territorio.
Desta sconcerto la lettura dei verbali delle conferenze interne della Regione Toscana
acquisite mediante accesso agli atti da parte delle associazioni, dove i pareri del settore di
Valutazione Incidenza Ambientale cambiano da negativi senza possibilità di compensazioni a
favorevoli con prescrizioni. In aggiunta il superamento della Valutazione di Incidenza negativa con
la richiesta di misure compensative risulta essere stata pubblicata dagli uffici della Toscana a
quasi un anno di distanza dalla trasmissione al Proponente, dopo ripetuti solleciti da parte del
Comune di Casteldelci e delle Associazioni.
Anche la secretazione dello studio anemologico desta perplessità sulla trasparenza della
procedura amministrativa. Risulta infatti che la Regione Toscana abbia negato l’accesso agli atti da
parte di Italia Nostra Valmarecchia allo studio anemologico, dando seguito alla volontà del
proponente di mantenere segreti dati ambientali sulla ventosità del crinale che invece, a parere
delle Associazioni, dovevano essere resi pubblici anche a fronte di osservazioni secondo cui la
ventosità nei nostri appennini sarebbe nettamente inferiore rispetto ai paesi del nord Europa dove
l’eolico ha una concreta sostenibilità di termini di produttività economica.
Infine è necessaria una riflessione politica.
Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, in occasione del comizio
elettorale del 20 ottobre 2024 nel Teatro di Novafeltria in Valmarecchia, si era impegnato a
tutelare questo territorio dai maxi impianti eolici. Esponenti del suo stesso partito (Andrea
Gnassi, Emma Petitti e Alice Parma) e dell’opposizione (Nicola Marcello - FdI e Marco Croatti -
M5S) hanno ripetutamente preso posizione con interrogazioni e comunicati stampa. L’Assessore
all’Ambiente dell’Emilia Romagna, Irene Priolo, su Badia del Vento aveva addirittura dichiarato:
"Siamo contrari e ci batteremo in tutte le sedi".
Sul fronte Toscano, invece, non si capisce chi tiene realmente le redini di questa vicenda
più che mai controversa. Si auspica con forza una presa di posizione e un intervento diretto sia da
parte del Presidente Eugenio Giani che ama la storia di questi territori e che ha recentemente
stipulato un accordo di collaborazione con il Presidente De Pascale per le aree appenniniche di
confine, sia da parte dell’Assessore all’Ambiente Monia Monni, in diretto collegamento con gli
uffici della Regione Toscana che continuano a schernire i pareri tecnici degli enti confinanti
ignorando le loro pianificazioni territoriali. Approvare Badia del Vento significa infatti non tenere
conto delle rispettive tutele paesaggistiche e culturali, ignorando le programmazioni di quegli
stessi territori che si distinti per il proprio contributo sui temi. Non considerare tutto questo
aprirebbe un vero e proprio vulnus nei rapporti istituzionali, una ferita indelebile per le persone,
per i comuni, per le attività di queste aree interne Romagnole e Marchigiane che con fatica hanno
lavorato negli ultimi anni scegliendo di investire sul territorio, assicurando il presidio abitativo e
sociale.
Diversamente il Presidente Giani e l’Assessore Monni dovranno spiegare i motivi per i
quali gli uffici regionali della Toscana bocciano sistematicamente i maxi impianti eolici che
insistono in Maremma e invece approvano quelli a ridosso delle regioni confinanti, mettendo
così a rischio lo sviluppo delle comunità e la sicurezza dei loro vicini di casa.
Ma una cosa è certa, se la Toscana andrà avanti per questa strada, le Associazioni
firmatarie di questo comunicato stampa si uniranno alle Istituzioni della Regione Emilia
Romagna, delle Marche e ai loro cittadini per la difesa dei territori dalle speculazioni e da ogni
forma di prevaricazione.
Così in un Comunicato Stampa Congiunto: Italia Nostra Valmarecchia, Italia Nostra Arezzo, WWF Rimini, WWF Forlì-Cesena, I Cammini di
Francesco in Toscana, Associazione D’là dé Foss (Al di là del Fosso)