Arezzo, 4 luglio 2024 – I numeri, le carte, le foto dopo le alluvioni di Maggio e Novembre 2023 dovrebbero far capire a chiunque che l’Appennino Settentrionale ha dei limiti naturali oggettivi a ogni tipo di insediamento e utilizzo moderno diffuso e pervasivo, che voglia essere sostenibile economicamente e socialmente. La ricerca di un equilibrio che cerchi di prescindere dalla sua propensione al dissesto ha come destino ineluttabile il disastro. Così ha sentenziato sul maxi impianto Badia del Vento il Prof. Gian Battista Vai già docente di Geologia presso l'Università Alma Mater, Bologna.
Dello stesso avviso è il Dott. Luigi Cappella, ex Sindaco del Comune di Casteldelci e medico condotto, da sempre grande appassionato della Valmarecchia. Ruspe che devastano i crinali, boschi e alberi secolari rasi al suolo, grandi strade per garantire trasporti eccezionali ma che cancellano pendici e antichi drenaggi a favore di un sempre maggior dissesto. Per oltre 10 anni impianti eolici di questa stazza in questo territorio non sono mai stati autorizzati. Gli impatti sarebbero tutti e solo al negativo. La Regione Toscana vuole proseguire? In base a quale logica se non quella delle compensazioni economiche per il comune di Badia Tedalda e per il profitto di pochi? Di certo autorizzare questo impianto al confine sarebbe un gesto vile, un atto di inaccettabile arroganza nei confronti dell'Emilia Romagna, delle Provincie di Rimini e Forlì Cesena, dell'unione comuni della Valmarecchia, del Comune di Casteldelci e della Soprintendenze Romagnola e Toscana che in modo unanime hanno espresso una netta contrarietà per le esigenze di tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Diciamo un altro no alla Regione Toscana, non siamo disponibili ad accettare qualsiasi forma di violenza e di abuso su questi luoghi così belli e preziosi per quanto fragili. Li difenderemo uniti ad ogni costo!
E alle massime rappresentanze di questi territori, a partire da Stefano Bonaccini ed Eugenio Giani, il Dott. Luigi Cappella vuole inviare affettuosamente una poesia che richiama il monte Loggio, proprio dove si vorrebbe edificare il maxi impianto eolico di Badia del Vento.
PER DIRE GRAZIE - di Luigi Cappella
«Vorrei baciare lo sciabordio del mare che ci regala iodio e pesci profumati.
Non riempiamolo di plastica.
Vorrei per l’ultima volta baciare la fertile terra di Romagna, per darle il coraggio ed il tempo di liberarsi da tutti i veleni ricevuti dall’ingordigia umana.
Vorrei asciugare le lacrime dei grappoli d’uva, delle pesche, dei peri, dei meli, dei ciliegi che piangono sulle colline per le polveri tossiche entrate nei loro occhi.
Vorrei unirmi al coro di galli, galline, pecore, vitelli e tacchini che cantano di giorno la loro libertà di pascolare sui prati delle nostre montagne e di dormire di notte nelle loro stalle.
Ogni giorno mi emoziono a preparare verdure provenienti da orti custoditi di sola passione per la vita. E quando di notte ho sognato campi di grano dorati maturati dal sole nella valle del Messa, ho cercato il loro seme, per non consumare più i grani canadesi essiccati dai raggi gamma.
Ora esco di casa, per baciare il vento che scende dal monte Loggio, per ringraziare il sole, per ascoltare la canzone dei fossi nutriti dalla candida neve.
Da loro arriva tanta energia. Ma decidiamo insieme dove e come indirizzarla.
Non avviliamoci, non ci assalga la rassegnazione per gli sfregi tentati dagli ipocriti corridori verso un mondo senza più salute, senza più gioia, senza più amore.
Lottiamo insieme contro i predatori di quanto ci è stato donato.
Non perdoniamoli perché sanno benissimo quello che fanno.
Avanti tutta.»