Psichiatra massacrata a Pisa. “Nell’ultimo anno in Toscana oltre 1.200 medici e infermieri aggrediti”

Il presidente della Fnomceo Filippo Anelli: “La violenza contro la collega è un atto gravissimo”. La Cgil: “Azienda e regione tutelino la dottoressa”

La polizia intervenuta a Pisa dopo l'aggressione alla psichiatra (Foto Enrico Mattia Del Punta)

La polizia intervenuta a Pisa dopo l'aggressione alla psichiatra (Foto Enrico Mattia Del Punta)

Pisa, 22 aprile 2023 – "Solo nell'ultimo anno in Toscana si sono contate 1258 aggressioni a medici e operatori degli ospedali, di cui 935 verbali e 323 fisiche, con conseguenti 193 denunce per infortuni”. È il drammatico quadro presentato dal segretario della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) Roberto Monaco, all’indomani della violenta aggressione avvenuta a Pisa ai danni della psichiatra Barbara Capovani

“Quasi un episodio di violenza fisica al giorno – sottolinea ancora il segretario Monaco, che è anche presidente dell’Ordine dei Medici di Siena –. Dobbiamo proteggere i nostri operatori, prevenendo la violenza sia direttamente, rendendo sicuri ospedali e ambulatori, sia con un’opera di educazione e informazione ai cittadini”. 

Forte condanna di quanto avvenuto è arrivata anche dalla Cgil Toscana e Firenze: “L’aggressione ai danni della psichiatra responsabile dell'unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell'ospedale Santa Chiara di Pisa rappresenta l’ennesimo atto di violenza nei confronti di un operatore sanitario. Un atto inqualificabile nei confronti di una professionista nell’esercizio delle proprie funzioni. Un atto vile nei confronti di una donna. Sono proprio le donne, infatti, a subire spesso queste violenze sul lavoro, retaggio culturale che emula le pulsioni della società. Il fatto che una donna, una professionista nell’esercizio della propria funzione, venga massacrata e ridotta in condizioni critiche deve aprire una profonda riflessione nelle istituzioni locali e regionali. Chiediamo alle forze dell’ordine di mettere in campo ogni azione per scoprire l’autore di questo spregevole gesto. All’azienda e alla Regione di tutela nell’azione legale e costituirsi parte lesa al fianco della collega. Le giunga da tutti noi l’augurio che possa tornare al più presto all’affetto dei suoi affetti, della sua famiglia e al suo lavoro”.