Firenze, 11 febbraio 2016 - La coincidenza non è un dato astratto, ma sostenuto da studi scientifici. Sì, l’epidemia di meningite c’è, perché il numero dei casi registrati è superiore a quello di quelli attesi. Ma il fatto che dal 2015 la Toscana abbia cambiato sistema per diagnosticare la malattia sarà tenuto in considerazione anche per lo studio epidemiologico – realizzato dalla Regione con l’Istituto superiore di sanità – che partirà non appena arriverà l’ok del comitato etico.
IN PRATICA, probabilmente non c’è stato un aumento del numero di meningiti, a partire dal 2015. Ma il test molecolare, che proprio da quall’anno ha soppiantato l’analisi colturale del batterio, permette di individuarne un numero maggiore, addirittura di due terzi. Per fare un esempio concreto, dei 38 casi di menigococco diagnosticati con il test lo scorso anno, con il sistema che prevede la crescita in vitro del batterio – ancora in uso in quasi tutte le regioni italiane e in molti paesi del mondo – ne sono risultati positivi solamente 11. Questo significa che fino al 2015 in Toscana i casi di meningite erano sottostimati. E a tal proposito sarà pubblicato a marzo sulla rivista scientifica del Cdc di Atlanta, l’organismo mondiale di riferimento per lo studio delle malattie infettive, l’ultimo lavoro della professoressa Chiara Azzari, primario dell’Immunologia del Meyer, che con la sua équipe ha inventato il nuovo sistema, brevettato nel 2007. Il lavoro è incentrato proprio sulla sottostima delle infezioni meningococciche. Recentemente in Bangladesh, gli scienziati hanno scoperto che con il vecchio sistema sfuggono l’80% dei casi. E in Inghilterra, dove la meningite batte molto più forte rispetto all’Italia, da anni viene utilizzato il test molecolare. «La misura della vaccinazione di massa è di sicuro una campagna giustissima: in Toscana se avessimo avuto 9 morti causate da tetano o poliomielite, avremmo messo in campo forze straordinarie – spiega la professoressa Azzari – Ma bisogna tenere conto che col nuovo sistema scopriamo molti più casi di meningite».
IN OGNI caso è in partenza la vaccinazione di massa, gratuita per tutti dalla prossima settimana nelle zone più colpite dal meningococco (Firenze, Empoli, Prarto e Pistoia): la giunta licenzierà la delibera martedì e da mercoledì si potrà partire. Nelle altre zone della Toscana la vaccinazione resterà gratuita fino ai 45 anni (non compiuti): gli over potranno farla con la formula in copagamento, contribuendo con 58 euro. In quegli stessi giorni arriveranno i 140mila vaccini rastrellati. Un milione e mezzo di persone appartengono all’area dell’Asl Toscana Centro: più di 250mila sono già state vaccinate, un 30% non ne farà richiesta, per vaccinare le restanti 750mila persone serviranno cinque mesi.