Prato, 1 gennaio 2017 - Non si placa la meningite in Toscana. Dopo la morte del bambino di 22 mesi di Porcari (Lucca) il 29 dicembre, nella sera dell'ultimo dell'anno un nuovo caso è stato diagnosticato all'ospedale Santo Stefano di Prato. Si tratta di una giovane di 20 anni, ricoverata in terapia intensiva: gli esami condotti all'ospedale Meyer di Firenze hanno confermato che si tratta di meningite C, la più diffusa in Toscana, un ceppo particolarmente aggressivo che negli ultimi due anni ha mietuto numerose vittime e costretto la Regione a un piano straordinario di vaccinazione. e anche se gli esperti non vogliono sentir parlare di epidemia (con qualche distinguo), sicuramente c'è qualcosa che non torna: il numero dei casi in Toscana è decisamente sopra la media.
La ragazza si era sottoposta a vaccinazione per il meningococco C lo scorso settembre, come rende noto la Usl Toscana centro in una nota. Le condizioni della giovane sono stazionarie.
Non sorprende invece che i casi aumentino in questo periodo, perché d'inverno l'infezione è sempre più incisiva. E sempre dei giorni scorsi è la dura presa di posizione dell'Istituto superiore di sanità: "Non vaccinarsi in Toscana - ha detto il direttore Ricciardi - è da irresponsabili". L'unico strumento utile per prevenire la malattia, infatti, è il vaccino, che non garantisce una copertura al 100%, ma capace comunque di attenuare i sintomi in caso di contagio.
Per quanto riguarda il caso di Prato, l'Asl Toscana centro ha già sottoposto a terapia antibiotica i familiari della giovane mentre i sanitari stanno ricostruendo la mappa dei luoghi frequentati dalla paziente negli utimi dieci giorni per attivare, dove necessario, la profilassi.
L’Unità Funzionale di Igiene Pubblica e Nutrizione ambito territoriale di Prato del Dipartimento della Prevenzione ha effettuato un’indagine epidemiologica per identificare le persone che negli ultimi 10 giorni hanno avuto contatti stretti con lei. La maggior parte di queste persone sono già state identificate e sottoposte a profilassi con antibiotico.
Per completare questo lavoro, la Asl invita le persone che negli ultimi 10 giorni hanno frequentato come clienti il negozio di Parrucchiere Jean Louis David posto all’ interno del Parco San Donato di Novoli Firenze - Via L. Ragghianti, 16 a rivolgersi al più presto per la profilassi antibiotica alle seguenti sedi:
PER I RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI PRATO: U.F. Igiene Pubblica e della Nutrizione Via Lavarone n.3/5 Tel 0574-805306 /07/ 08, [email protected] ,dalle ore 8.30 alle 13.30
PER EX AZIENDA SANITARIA 10 FIRENZE: Per il comune di FIRENZE 055 6933753 – 765 – 555 DALLE ORE 08.30 ALLE ORE 15,30 - [email protected] Per i comuni di: Bagno a Ripoli, Barberino Val d. Elsa, Figline Incisa V.no, greve in Chianti, Impruneta, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’ Arno, Rufina, S. Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa 055 6534439 dalle 8,30 alle 13,30 [email protected]
Per i comuni di: Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia 055 6930346 dalle ore 08.30 Alle 13,30 - [email protected] Per i comuni di: Barberino di Mugello, Borgo S. Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa S. Godenzo, Marradi, Palazzuolo sul Senio, S. Piero a Sieve, Scarperia, Vicchio 055 8451513 – 521 – 607 dalle ore 08.30 alle ore 13.30 - [email protected]
I contatti dei contatti non devono fare alcuna profilassi antibiotica. Per la profilassi gli interessati, possono rivolgersi anche al proprio medico, o pediatra di famiglia, o al servizio di guardia Medica del proprio Comune di residenza /domicilio. La profilassi dovrà essere eseguita anche se è già stata effettuata la vaccinazione antimeningococcica.
E dopo poche ore è arrivata anche la notizia del ricovero di un uomo di 83 anni di Venturina (Livorno), al quale è stata diagnosticata una meningite B. In questo caso, però, l'Asl avvisa che non c'è pericolo di contagio e quindi necessità di profilassi. Le condizioni dell'uomo sarebbero serie: è in prognosi riservata.
C'è poi un terzo caso a Impruneta (Firenze): un uomo di 55 anni ricoverato per meningite B, secondo quanto annunciato su Facebook dal sindaco del paese, Alessio Calamandrei.
In queste settimane ci sono stati diversi casi anche nel resto d'Italia: una vittima nel Bresciano, a Chiari, a metà dicembre, due casi in Sicilia e nelle Marche, una donna peruviana a Chiavari, una studentessa a Milano a fine novembre (e un'altra a luglio). Diverso il caso di Roma, dove un'insegnante è morta per meningite, ma per una forma dovuta al batterio escherichia coli, che non si trasmette da uomo a uomo. Il 27 dicembre un altro caso non contagioso a Carrara, dove a un 69enne è stata diagnosticata una meningite pneumococcica.
Nel corso del 2016 sono morte sette persone per meningite C in Toscana: l'ultimo, il bambino di Lucca (non vaccinato) deceduto al Meyer di Firenze, il giorno dopo l'annuncio da parte dell'assessore regionale al diritto alla salute, Stefania Saccardi, delle nuove misure messe in atto dalla Regione per contrastare la diffusione del meningococco C. Tra queste, la delibera che modifica il calendario vaccinale, portando a tre le dosi di vaccino per i bambini: la prima fra il 15° e il 13° mese, la seconda tra 6 e 9 anni, la terza a 13 anni compiuti.
Dall'inizio del 2015 in Toscana sono 61, con quello pratese, i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 29 nel 2016. Nel 2015, i casi di meningite notificati sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, 1 W, 1 non noto. Nel 2016, ad oggi i casi notificati sono 38: 29 di ceppo C, 6 B, 1 W, 1 X, 1 non tipizzabile. Tra questi, non sono compresi i casi di meningite pneumococcica, patologia che non può essere messa in relazione con i casi di meningite di tipo B o C registrati negli ultimi mesi in Toscana.
Nel 2015 sono morte sette persone: sei che avevano contratto il ceppo C e una per il ceppo B. Nel 2016 sono morte sette persone, tutte per il ceppo C.
Dall'inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 30 novembre 2016, sono state somministrate in totale 735.865 vaccinazioni.