Firenze, 17 marzo 2023 - In Toscana i casi di mesotelioma, malattia sentinella perché causata soltanto dall’amianto, sono stati 1901 nel periodo che va dal 1993, quando il pericolosissimo materiale è stato messo al bando, al 2018, anno in cui sono stati registrati 88 casi. Lo fa sapere l'Osservatorio nazionale amianto, alla luce della condanna inflitta dal tribunale di Pisa all’Inail, che ha dunque dovuto finalmente riconoscere una rendita per malattia professionale a un 73enne della città, già operaio in vetrerie del posto, il quale, a causa dell'esposizione all'amianto sul luogo di lavoro, nel 2015 ha contratto un carcinoma uroteliale bilaterale ed è stato sottoposto a due interventi chirurgici invalidanti.
La Toscana, fanno sapere sempre dall’Ona, è la seconda regione per il maggior quantitativo di rifiuti di amianto in discarica con 59.638 tonnellate, pari al 26,2%. Oltre 7mila nel complesso le denunce arrivate, nella nostra regione, da parte soprattutto di lavoratori che si sono loro malgrado ritrovati esposti all’amianto. Sono l’edilizia, la produzione di energia, ma anche i trasporti e la cantieristica navale i settori in questo senso più a rischio, insieme al comparto dei materiali rotabili ed alle attività estrattive e minerarie. Con la mappatura in Toscana del 2018, informa sempre l’Ona, sono stati censiti 161 siti industriali contaminati, 806 edifici pubblici e 119 altri siti, tutti con presenza di amianto.
“Occorre osservare - dice il presidente dell’Ona, l'avvocato Ezio Bonanni, - che ancora nel 2022 le fibre di amianto hanno causato in Italia oltre 7mila decessi, di cui circa 2mila per mesotelioma e il resto per tumore del polmone, tumore della laringe e delle ovaie. Purtroppo, l’amianto provoca anche altre infermità e malattie, molte delle quali mortali”
L’Onda sta realizzando una mappatura specifica per il rischio amianto, ed è per questo che è stata realizzata l’App apposita (http://app.onanotiziarioamianto.it). Si può richiedere assistenza anche al numero verde gratuito 800 034 294.