
Pioneer 10 e il messaggio per gli alieni (Foto Ansa)
Firenze, 13 giugno 2023 - Esattamente quarant'anni fa la sonda della Nasa Pioneer 10 diventava il primo veicolo spaziale a lasciare i confini del Sistema Solare per compiere il salto nello spazio interstellare. Lanciata il 2 marzo 1972 da Cape Canaveral, in Florida, il 13 giugno 1983 la sonda varcava i confini dell'orbita di Nettuno, muovendosi in uno spazio sconosciuto, dal quale ha continuato ad inviare segnali fino al 23 gennaio 2003. La Pioneer 10 è diventata così un vero e proprio ambasciatore stellare della Terra. Come la sua gemella, Pioneer 11, aveva a bordo una piccola targa sulla quale era inciso un messaggio che avrebbe aiutato un'eventuale civiltà aliena a ricostruire la provenienza della sonda: la posizione del Sole rispetto alla galassia e quella della Terra nel Sistema Solare, le sagome di un uomo e di una donna. Gli autori erano i due pionieri delle ricerche sulla vita alinea e punti di riferimento della letteratura fantascientifica: Carl Sagan e Frank Drake. Nella sua corsa attraverso il Sistema Solare la Pioneer 10 ha visitato Giove, ha attraversato l'orbita di Saturno nel 1976, quella di Urano nel 1979, fino al saluto a Nettuno del 1983. La fine della missione è stata dichiarata ufficialmente dalla Nasa il 31 marzo 1997, quando il veicolo aveva raggiunto la distanza di 67 Unità Astronomiche dal Sole, ossia una distanza 67 volte maggiore a quella che separa la Terra dal Sole (quest'ultima è pari a circa 150 milioni di chilometri). Nonostante ciò la sonda ha continuato a funzionare per altri 16 anni. I segnali inviati dalla sonda hanno cominciato gradualmente a indebolirsi a partire dal 2002 finche' l'ultimo, debolissimo, arrivò il 23 gennaio 2003, quando la Pioneer 10 si trovava a 12 miliardi di chilometri dalla Terra. Nel 2006 è stato fatto l'ultimo tentativo di riallineare l'antenna con la Terra per tentare di ricevere il segnale, ma inutilmente. Nasce oggi Fernando Pessoa nato il 13 giugno del 1888 a Lisbona. La sua opera è tra le grandi espressioni del Novecento, per lo stile tormentato, magico e astratto. Oltre che col nome proprio, si firmò anche con ‘eteronimi’, ciascuno corrispondente a una personalità ben definita e a uno stile letterario: ad esempio Alberto Caeiro poeta bucolico, Ricardo Reis poeta ellenista o Alvaro de Campop modernista e futurista. Ha scritto: “Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe”.