Palermo, 11 giugno 2024 – Prestò la propria identità al boss Matteo Messina Denaro. Per questo Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara, è stato condannato a 14 anni.
Lo ha deciso il gup di Palermo. Dalle indagini è stato appurato che il geometra, oltre ad aver prestato la propria identità al boss, era anche l’intestatario della casa in cui esso risiedeva e aveva anche il compito di ritirare le ricette scritte dal medico.
La Procura, in un processo separato, ha chiesto una condanna a 15 anni per Laura Bonafede, la maestra amante del capomafia morto nel settembre scorso, a pochi mesi dalla cattura, avvenuta dopo trent’anni di latitanza.
Bonafede, sposata con un ergastolano e che aveva un legame sentimentale con il capomafia, avrebbe fornito supporto e coperture, scambiando messaggi e utilizzando codici cifrati. La donna è figlia del boss di Campobello di Mazara (Trapani) e cugina del geometra Andrea Bonafede. Inizialmente nei suoi confronti era stata formulata l’ipotesi di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena, ma i contenuti della corrispondenza con il latitante, trovati nei covi usati dal fuggitivo, hanno fatto emergere il ruolo di appoggio che la donna avrebbe assicurato all’uomo di cui era innamorata e con cui aveva avuto una delle tante relazioni intrattenute da Messina Denaro durante la latitanza.