Firenze, 18 giugno 2024 – Il caldo annunciato sta arrivando: una crescita graduale fino a giovedì-venerdì, giorni clou, poi nel fine settimana una perturbazione atlantica dovrebbe portare aria più fresca. Oggi sono state registrate temperature fra 35 e 36 gradi a Firenze (stazione Orto botanico, la più calda della Toscana con 35,6°), Artimino (Prato) e intorno ai 35° nelle province di Massa-Carrara, Lucca e Grosseto. Giovedì dovrebbe esserci il picco con 37-38 gradi tra le province di Firenze, Siena e Grosseto.
Ma oltre al caldo è in arrivo anche la sabbia: che poi andrebbe chiamata più correttamente polvere perché la sabbia – come spiega il Lamma – “è infatti troppo pesante e grossolana (tra 0,1 e 2 millimetri circa) per essere trasportata fino alle medie quote troposferiche dai moti verticali e dai venti. Le particelle più minute, al contrario, se inserite in un flusso abbastanza intenso riescono a vincere la forza di gravità e possono percorrere migliaia di chilometri prima di depositarsi”.
“A partire da mercoledì 19 e fino a venerdì 21 masse d’aria molto calda di origine desertica raggiungeranno l’Italia -continua il Lamma – sospinte da intensi venti meridionali alle medie quote troposferiche (tra i 3000 e i 5000 metri). Tale flusso, innescato dalla presenza di un profondo vortice depressionario sulla penisola iberica, trasporterà verso l’Italia e l’Europa centro-orientale ingenti quantitativi di polveri sahariane dando luogo ad un’intrusione di proporzioni anomale. L’estensione del fenomeno e le concentrazioni di polveri previste dai modelli di dispersione sono da ritenersi, infatti, inusuali. Tra venerdì e sabato il vortice sulla Spagna su sposterà sulla Francia per poi portarsi sull’Europa orientale; il transito della perturbazione favorirà la rotazione dei venti ai quadranti occidentali mettendo fine all’intrusione di polveri desertiche sull’Italia e la Toscana”.
Da una parte è una buona notizia per le piante terrestri e acquatiche che godono dei micronutrienti trasportati (soprattutto fosforo per le prime e ferro per le seconde), dall’altra l’arrivo delle polveri fa schizzare i rilevamenti di Pm10. Non è comunque strano che accada a giugno, che insieme a maggio e ottobre è il mese in cui il fenomeno si verifica con più frequenza.
Le previsioni sono per l’arrivo del pulviscolo già dalla serata di martedì 18, concentrato tra i 2000 e i 3000 metri; il 19 aumenta notevolmente la quantità di polvere stimata che inizia a raggiungere quote più basse; il 20 rappresenta il giorno di massima intensità, sia in quota che al suolo e a partire dal 21 inizia a diminuire, sebbene i valori siano ancora piuttosto elevati.