DAVID BRUSCHI
Cronaca

Meteo, quale estate ci aspetta. "A luglio caldo a ondate e agosto sopra la media. Ma non sarà anno record"

Dopo i picchi del 2022 ecco cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane. Gozzini (Consorzio Lamma): l’effetto del potente El Niño si farà ancora sentire: "Il riscaldamento del Mar Tirreno potrebbe provocare precipitazioni intense"

Bernardo Gozzini, direttore CNR Lamma

Bernardo Gozzini, direttore CNR Lamma

Firenze, 28 giugno 2023 – No, il record di caldo, annunciato da qualche esperto, almeno per ora non ci sarà. Pericolo scampato: per l’anno più bollente di sempre bisognerà probabilmente aspettare il 2024. Di fronte a noi, qui in Toscana, si affaccia invece un luglio vivibile. "Non ci saranno ondate di calore preoccupanti, è una buona notizia", dice Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma.

In effetti dopo l’expoloit dello scorso anno si temevano temperature in ulteriore crescita...

"Il 2022 è stato effettivamente un anno record per l’Italia, il più caldo da 223 anni a questa parte, cioè dal 1800, quando iniziano le serie storiche. In particolare, a giugno in Toscana venne registrata una media delle massime di 33 gradi, con picco a Firenze il 27 giugno, quando il termometro segnò 41 gradi".

Quest’anno invece come sta andando?

"A giugno abbiamo avuto una media di 3 gradi inferiore rispetto al 2022, visto che la massima di questi primi 27 giorni sta facendo segnare i 30 gradi. E’ chiaro che, visti questi numeri, assai inferiori rispetto allo scorso anno, non ci sarà nessun record".

Come sarà, invece, il mese di luglio ormai alle porte?

"Prevediamo temperature nella media. Ci saranno ondate di calore, ma non persistenti e intervallate da fenomeni di instabilità che porteranno a precipitazioni superiori alla media".

Ne pagheremo le conseguenze, forse, ad agosto?

"Probabilmente sì. Per agosto prevediamo temperature più alte rispetto alla media degli scorsi anni, anche se tutto sarà condizionato da fattori che potremo valutare con attenzione solo fra qualche settimana".

Uno di questi fattori è per caso l’effetto del Niño?

"Si tratta di un fenomeno meteorologico che, periodicamente, provoca un anomalo riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico, soprattutto al largo delle coste del Sud America, e che è capace di influenzare il clima a livello globale. Quindi sì, El Niño ha le sue responsabilità. Le avrà anche nel 2024 quando potremmo avere nuovi record di temperature".

Tutto questo che effetti ha sui mari?

"Oggi l’Oceano Atlantico è particolarmente caldo, con medie di 3 o 4 gradi superiori a quelle del perido. Ne risentono, inevitabilmente, anche gli altri mari: il Mediterraneo, e il Tirreno in particolare, con temperature superiori alla media di 1 o 2 gradi. Tutto questo potrebbe avere effetti sui fenomeni di evaporazione e provocare precipitazioni particolarmante intense".

A proposito di precipitazioni: le ultime dovrebbero avere in parte ridotto il problema della siccità...

"Nel periodo che va dal primo maggio al 13 giugno la Toscana ha in parte attenuato la siccità di marzo e aprile scorsi. Ma ci sono ancora problemi nel Nord Ovest della regione, ad esempio in Lunigiana e Garfagnana, dove si è registrato durante l’anno un -30% di piogge, ancora lontano da essere recuperato".