
Firenze, 22 dicembre 2020 - La Bohème messa in scena dal Franco Zeffirelli nel 1981 è lo spettacolo più amato e replicato della storia del Metropolitan Opera House di New York. La soffitta abitata dagli artisti e la neve che avvolge una storia sempre commovente sono gli ingredienti ideali per festeggiare questo Natale diverso. Il Met ha deciso dunque di programmare per la Vigilia, nel calendario della Nightly Opera Stream, una replica dell’allestimento pucciniano diretto e pensato dal Maestro Zeffirelli. Il 24 dicembre, gratuitamente, sarà possibile vedere l’opera sul sito www.metopera.org.
La Bohème americana di Zeffirelli – della quale la Fondazione in piazza San Firenze conserva tutto il materiale iconografico fin dai primi bozzetti – può essere considerata un archetipo per tutti i futuri allestimenti di quest’opera così amata di Puccini. La “prima“ che tanto successo ha avuto nella storia del melodramma, fu affidata a due protagonisti d’eccezione, la cui identità facciamo svelare alle parole dello stesso Zeffirelli: "Soltanto la graziosa, minuta e vibrante Teresa Stratas, poteva affrontare e vincere questa difficile battaglia. E solo José Carreras poteva offrire un aspetto così forte e giovanile da saperle dare sicurezza e speranza. Era una combinazione unica di talenti".
All’insegna del verismo, in tutti i diversi allestimenti della Bohème, Zeffirelli si propone di incorniciare la vicenda quotidiana dei protagonisti nel contesto della grande metropoli brulicante di vita e di indifferenza. La scena del primo e del quarto atto, la soffitta di Rodolfo e dei suoi amici, è uno spaccato sullo sfondo di edifici e tetti a perdita d’occhio, che forse racchiudono storie analoghe; mentre il secondo atto si svolge nel cuore del quartiere latino, in una scena affollatissima che si sviluppa su due piani. E’ il mondo dove l’amore dei giovani amanti si contrappone al tumultuoso e festoso passeggio della gente. Nel terzo atto i protagonisti devono affrontare da soli i sentimenti contrastanti che li tormentano; immersi in una periferia anonima e desolata, agghiacciati nella loro miseria dalla neve che incessantemente cade.
Oltre allo spettacolo del 1981 al Met, diretto da James Levine, il Maestro tornerà più volte alla Bohème: nel ’63 al teatro alla Scala con Mirella Freni e Gianni Raimondi; al teatro dell’Opera di Roma nel 1992 con Mirella Freni e Francisco Araiza. Ricordiamo che Zeffirelli ha allestito 11 spettacoli al Met, tra cui il monumentale “Antony and Cleopatra”. Per il contributo che il Maestro ha dato all’opera nel mondo, il Met lo ricorda con una targa commemorativa nel foyer.