
Dove mangiare la miglior pizza in Toscana? Ce lo dice Gambero Rosso
Napoli, 28 settembre 2023 – Da Firenze a Seravezza, passando per Pisa e Radicondoli. Sono ben 59 le pizzerie toscane inserite all’interno della mappa tracciata da Gambero Rosso nella nuova Guida Pizzerie d’Italia 2024. Un viaggio all’interno dei migliori locali disseminati lungo lo stivale che disegna un percorso colorato di spicchi tra varianti regionali, nomi storici e nuovi format di successo capaci di regalare esperienze culinarie divertenti e di qualità.
Distribuite in tutta la regione, sono le eccellenze regionali della pizza. Tra loro ben 14 spiccano per Tre Spicchi. A 3 di esse va anche la stella per aver conseguito il titolo per il decimo anno consecutivo. Si tratta della pizzeria 'O Scugnizzo ad Arezzo, la Bottega Dani a Cecina, il Chicco a Colle Val D’Elsa, La Divina Pizza, i due locali di Giotto, La Pizza By Romualdo Rizzuti, Giovanni Santarpia e Il Vecchio e il Mare (che si aggiudica anche il premio speciale “La Migliore Carta delle Bevande”) a Firenze, Lo Spela a Greve in Chianti, l’Apogeo Giovannini a Pietrasanta, Zenzero Osteria della Pizza a Pisa, La Pergola a Radicondoli, La Ventola a Rosignano Marittimo e Battil’Oro Fuochi + Lieviti + Spiriti a Seravezza. Le Tre Rotelle se le aggiudica la pizzeria Menchetti di Arezzo che guadagna anche una stella per aver conseguito questa eccellenza per il decimo anno consecutivo.
Le migliori insegne in Italia
La pizza è un evergreen che non conosce declino, anzi capace di reinventarsi grazie all’abilità e alla creatività dei maestri pizzaioli che, usando sapientemente impasti, lavorazioni e lieviti, riescono a rendere ancora più speciale e unico questo grande prodotto. Sono 735 i locali inclusi nella Guida, presi in esame secondo alcuni criteri, a partire dal lavoro e dalla ricerca delle materie prime per l’impasto e la lievitazione, dove ad essere premiate sono state le insegne capaci di mantenere un legame col territorio, il recupero di prodotti antichi, l’originalità degli abbinamenti; importante anche la cottura: sia nel forno a legna che nel forno elettrico, il bravo pizzaiolo sa come cuocere al meglio il prodotto; profumo, leggerezza e consistenza, gli elementi esaminati all’assaggio secondo le caratteristiche dei singoli stili di pizza; e infine il servizio: la pizza servita in spicchi a degustazione è stata arma rivoluzionaria nel mondo delle pizzerie, base da condire principalmente fuori dal forno con abbinamenti pensati come per veri e propri piatti d’alta cucina.
In Italia
Tra le eccellenze a livello nazionale, contrassegnate dai Tre Spicchi e dalle Tre Rotelle, con un punteggio di 95/100 tra le migliori pizzerie al taglio, si distingue a Roma Pizzarium di Gabriele Bonci, tra i più grandi panificatori e pizzaioli d'Italia, mentre con un punteggio di 96/100, tra le migliori pizzerie al piatto, il Veneto sorprende con due insegne nella provincia di Verona: I Tigli di Simone Padoan a San Bonifacio, precursore con la prima Pizza Degustazione nel 1999, e Renato Bosco Bakery a San Martino Buon Albergo. E poi la Campania, con due insegne casertane: I Masanielli a Napoli dove spicca la figura e il lavoro di Francesco Martucci che, negli oltre 300 mq della cucina, sperimenta continuamente prodotti e nuove tecniche e Pepe in Grani a Caiazzo, nella provincia, premiata con Tre Spicchi per 10 anni consecutivi, che ha raggiunto il successo grazie all'impegno nella ricerca, nell'accoglienza e nell'arte della pizza.