
Marina di Carrara, sbarco migranti Geo Barents
Massa Carrara, 25 luglio 2023 – «Siamo pieni, abbiamo 150 migranti nei nostri centri di accoglienza straordinaria. Se dovessimo prenderne altri andremmo in overbooking". Allarga le braccia Sara Vatteroni, responsabile della cooperativa ‘Casa Betania’ di Massa Carrara. Una situazione vicina al collasso. "Tanti gestori dei centri stanno facendo marcia indietro: non si rientra più nei costi. Così gli sbarchi aumentano e le strutture diminuiscono – continua – . Uno degli ultimi profughi scesi dalla Geo Barents l’ho dovuto far dormire sul divano perché non c’erano posti. Altri miei colleghi sono già oltre il numero consentito".
La cooperativa gestisce 12 Cas, di cui due con 32 minori non accompagnati, fra le strutture anche un appartamento con 9 persone, tutti maschi sotto i 30 anni: sette vengono dal Bangladesh, un pakistano e un indiano.
Gli spazi non sono grandi: due camere, un bagno e una piccola cucina. In una stanza con quattro letti a castello ci stanno in 6 nell’altra sono in 4. Ma potersi permettere appartamenti da destinare all’accoglienza dei migranti è sempre più difficile. "Le cifre che noi gestori abbiamo a disposizione per questo tipo di attività sono molto basse – spiega Vatteroni –. Ho 3 euro a persona al giorno per pagare affitto e bollette, quindi per l’appartamento con 9 persone ho a disposizione 810 euro al mese. Quindi non posso che prendere piccoli appartamenti a prezzi ridotti e metterci dentro il maggior numero di persone fino al massimo consentito, per evitare di andare oltre la soglia massima. Questi prezzi spingono a creare mega strutture con un numero tale di persone che consenta di coprire le spese. Questa è la strada che sta seguendo il governo, non c’è altra spiegazione, sennò alzerebbero le cifre".
Poi non tutti sono disposti ad affittare un immobile ai migranti, con un numero elevato di ospiti. "Determina un incremento dell’usura – spiega ancora. La ricerca diventa quasi impossibile. Terzo fattore: come mettere le persone all’interno. Bisogna dividerle per sesso, nucleo famigliare, nazionalità perché hanno usanze troppo diverse, eventuali casi psichiatrici. Mescolandoli potremmo andare incontro a situazioni pericolose. Noi abbiamo tre casi psichiatrici: con loro non posso mettere chiunque. Ma poter scegliere vuol dire avere spazi a disposizione, cosa che è diventata ancora più difficile con l’ultimo decreto Cutro che ha ridotto ulteriormente le cifre, i servizi: hanno tolto la convenzione per lo psicologo e per i corsi di italiano. Non posso garantire i servizi minimi che mi servono per cercare di controllare queste persone. Si è venuto a creare un problema di risorse, con una situazione che si sta degradando sempre di più".
Una serie infinita di ostacoli che ormai rendono un’impresa garantire accoglienza adeguata ai migranti: pochi alloggi disponibili, risorse ridotte al limite. "La ricerca si è spostata sugli immobili dei piccoli paesi della Lunigiana, nell’entroterra, dove le cifre degli affitti sono più basse – dice Sara Vatteorini –. Ma anche in queste strutture siamo al massimo della disponibilità, tanto che non credo che parteciperò al prossimo bando della prefettura per l’accoglienza. Il sistema si sta deteriorando e sembra che si voglia creare tensione sui territori per fare in modo che le cose non vadano".