Carrara, 20 luglio 2023 – Non solo il rito silenzioso sulla rovente banchina Taliercio a Marina di Carrara ieri pomeriggio.
Ma anche le polemiche per lo sbarco a tappe in Toscana. Alla fine delle 36 ore calcolate per completare le operazioni del primo sbarco sono rimasti 143 profughi sulla nave attesa oggi nel porto di Livorno, dopo altre sei ore di navigazione.
A Marina di Carrara va in scena per l’ennesima volta il rito doloroso, lentissimo, quando la Geo Barents attracca dopo 500 miglia di navigazione con i 346 migranti recuperati in mezzo al Mediterraneo, i tantissimi bambini, le molte donne, le sei con il pancione che sono riuscite a salvare se stesse e la vita che sta crescendo dentro di loro.
Un rito esasperante: i medici salgono a bordo, i controlli sulla nave, dopo due ore i primi possono scendere, bambini, adolescenti, donne. Pochi passi sulla banchina poi di nuovo chiusi nei pulmini per arrivare al padiglione del centro fieristico, ancora medici, psicologi, visite, impronte, controlli. Ed è solo l’inizio.
Ma è la suddivisione degli sbarchi in più tappe a tenere banco e a scatenare le polemiche degli amministratori toscani. La nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere, attraccata a Marina di Carrara, ha fatto scendere 203 migranti, mentre altri 116 erano già stati lasciati a Lampedusa.
Infine, ulteriori 143 sono rimasti a bordo, per tornare verso sud e sbarcare stamani a Livorno.
"Il nostro sistema regionale di protezione civile si è messo a disposizione con competenza ed efficacia – ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani - ma dispiace assistere a una doppia modalità di sbarco che denota approssimazione nella programmazione".
«Sullo sbarco sono allibita – ha commentato l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni –. La scelta di due porti diversi è pazzesca, a maggior ragione dato che la nave è stata fatta prima arrivare a Marina di Carrara e poi tornare a Livorno, con altre sei ore di navigazione. A causa di questa organizzazione siamo potuti intervenire al meglio solo a Carrara, mentre a Livorno ci saranno la Prefettura, la Ausl e la Protezione civile del Comune, che ringrazio per lo sforzo".
"Sull’accoglienza straordinaria, sui Cas gestiti dalle prefetture ci sono confusione, tensione e difficoltà in Italia – ha detto Matteo Biffoni, sindaco di Prato, presidente di Anci Toscana e delegato all’immigrazione dell’associazione dei Comuni -. Da sindaco è bene che taccia perché direi cose gravi. Siamo a livelli paradossali, alle tende, a cercare posti ovunque. Siamo tornati, in peggio, al 2017/2018, con numeri fuori portata. Occorre poi chiamare l’Anci, il terzo settore e ascoltare le indicazioni che già abbiamo messo sul tavolo del ministro Piantedosi, come dei ministri precedenti". Servono risorse per aprire nuovi posti e coinvolgere gli operatori seri, sennò si rischia il caos totale".
Lisa Ciardi
Emanuela Rosi