FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Missione verità, il soldato non è più ignoto

Firenze: dopo 70 anni ha un nome il militare ucciso dalle SS. Ora ha una tomba in Texas

Il soldato Usa Penn Franks Junior

Impruneta (Firenze), 6 ottobre 2019 - PER PIÙ di settant’anni è rimasto un milite ignoto. Una croce bianca delle oltre quattromila disposte simmetricamente sui verdi prati del cimitero di guerra americano dei Falciani alle porte di Firenze, con la scritta «Qui riposa in onorata gloria un compagno d’armi conosciuto da Dio». E a Dio solo, Penn Franks Junior, è rimasto conosciuto fino ai primi mesi del 2019 quando, grazie alle ultime tecniche forensi, il dna ricavato dalle sue spoglie mortali è stato incrociato con quello dei parenti. E il milite ignoto è tornato ad avere un nome. Penn Franks Junior, era originario di San Antonio, in Texas. Era uno dei ‘Buffalo soldier’, i soldati di colore della 92ª divisione di fanteria che combatterono in Versilia la battaglia per lo sfondamento della linea Gotica. AVEVA vent’anni Penn Franks quando cadde durante un cruento scontro a fuoco con le SS tedesche nella zona di Strettoia, a cavallo con la Garfagnana. I fanti di colore della divisione Buffalo hanno segnato la storia di questo territorio durante la seconda guerra mondiale. Militari che combattevano contro i nazisti (che sul campo avevano schierato le loro più feroci truppe di élite), ma anche contro la segregazione razziale in patria e al fronte. I loro ufficiali erano bianchi e li trattavano con disprezzo, ma questi soldati seppero distinguersi e dare un contributo sostanziale per la liberazione della Versilia e della Spezia. Penn Franks venne ucciso da un colpo di mortaio tedesco il 10 febbraio del 1945; la sua unità sulle prime non fu in grado di recuperare il corpo del soldato. Solo nel luglio dello stesso anno, a liberazione avvenuta, durante le operazioni di ricerca dei caduti rimasti sul campo, i militari Usa ritrovarono dei resti, classificati come ‘sconosciuto X-187’. Un primo tentativo di identificazione avvenne nel 1948, ma chiaramente non andò a buon fine per l’insufficienza di elementi oggettivi e perché la scienza non permetteva delle analisi più approfondite. Così nel 1949, le spoglie mortali di Penn Franks furono inumate al cimitero americano di Impruneta. La svolta è avvenuta nel 2016, da quando cioè una speciale commissione del dipartimento della Difesa Usa ha iniziato una campagna di identificazione dei caduti senza nome utilizzando le innovative tecniche di analisi del Dna. Un lavoro meticoloso che ha permesso di dare un nome anche ai militi ignoti dell’attacco di Pearl Harbor. Anche ‘Sconosciuto X-187’ è stato esumato per un nuovo tentativo di dargli un nome; noto il luogo dove era caduto (a Strettoia, in Comune di Pietrasanta), noti i report militari sulla battaglia, si riteneva possibile restringere il campo e procedere all’identificazione. Penn è stato riconosciuto grazie ad analisi dentali e antropologiche, oltre a prove del Dna mitocondriale e autosomico. LA MISSIONE era compiuta. Oltre 16 milioni di americani furono in armi durante la seconda guerra mondiale. In 400.000 non tornarono a casa. Di questi, 72.682 caduti non sono stati identificati. Il Dipartimento Usa ritiene sia possibile dare un nome ad almeno 30mila di questi. La salma di Penn Franks è tornata a casa; è stato sepolto con gli onori militari e l’abbraccio dei familiari nel cimitero di Fort Sam Houston, in Texas.