"Tanto Monica Vitti non muore mai". Quella volta che cantò con Gianna Nannini

Il duetto di ‘Fotoromanza’ pubblicato sui social dalla rocker senese. Monica Vitti e la Toscana, quel film girato a Livorno e Monicelli che per primo riconobbe in lei la sua verve comica

Monica Vitti sul palco con Gianna Nannini

Monica Vitti sul palco con Gianna Nannini

Siena, 2 febbraio 2022 – Poche parole che dicono tutto: “Monica tanto non muore mai”. Con questo post Gianna Nannini ha voluto salutare su Instagram la grande Monica Vitti, scomparsa oggi all’età di 90 anni dopo una lunga malattia. Poche parole accompagnate da un video in cui la rocker senese e la grande attrice cantarono insieme ‘Fotoromanza’ a ‘Passione Mia’ nel 1985.

Un duetto in cui Monica Vitti si mostrava come sempre complice e pronta a mettersi in gioco. Qualità che l’hanno resa famosa nel mondo: bellezza, talento e ironia. Nonostante la triste verità, quella della sua malattia, fosse molto dolorosa, la memoria collettiva degli italiani è ricca di immagini di lei giovane e sorridente, di celebrazioni, di ricordi che ce la restituiscono sempre vivissima, come nel post di Gianna Nannini. Monica Vitti è stata un’icona del cinema che va oltre il tempo, la malattia, l'oblio. Per lei il cinema è sempre stato un elisir di vita e anche oggi le restituisce un eterno presente. Così come vivo è il rapporto professionale con la Toscana: proprio a Livorno infatti ha girato parte delle scene  del film ‘Teresa la ladra’ di cui è stata protagonista, pellicola tratta dal libro di Dacia Maraini 'Memorie di una ladra'. Proveniva dai ruoli drammatici del grande Antonioni, ma è stato Mario Monicelli a vedere in lei, per primo, una verve comica.

Era una diva internazionale grazie a titoli indimenticabili come ‘La notte’, ‘L'eclisse’, ‘Deserto rosso’. Tutti i grandi registi la volevano. Ma in quel momento di grande successo, decise di dare un taglio alla sua immagine più consolidata e abbracciò l'idea della commedia grazie a Mario Monicelli che la volle protagonista de ‘La ragazza con la pistola’. Il successo fu popolare, immediato, contagioso. In pieno ' 68, l 'emancipazione della timida siciliana Assunta Patanè che insegue fino in Inghilterra l'uomo che l'ha disonorata (Carlo Giuffrè) per poi capire che si può essere libere e onorate anche senza passare per il delitto d’onore, fa rumore e il regista estrae dalla Vitti un talento luminoso e inatteso che presto le permetterà di battersi da pari a pari con i colonnelli della commedia all'italiana.

Mario Monicelli la diresse anche in ‘Camera d'albergo’ del 1983. A Firenze, sul palcoscenico del teatro del Cestello, nel 2016 è andato in scena uno spettacolo in omaggio alla sua straordinaria carriera, che passava in rassegna alcuni dei suoi ruoli più celebri. In tantissimi, artisti e ammiratori, hanno lasciato sui social un ricordo della grande attrice scomparsa, ma indimenticabile nella memoria e nel cuore di tutti.

Maurizio Costanzo