Montagne russe (Foto Ansa/Epa/Kimimasa Mayama)
Firenze, 20 gennaio 2023 - Era il 20 gennaio del 1885 quando L.A. Thompson brevettò le montagne russe. In realtà questa installazione, che oggi troviamo in tutti i Luna Park, ha origini molto antiche. Risale infatti addirittura al XVI secolo, quando comparvero in Russia i primi scivoli ghiacciati, che erano alti anche 20 metri. Tra questi, nei dintorni di San Pietroburgo, ce n’era uno anche nella reggia di Oranienbaum.
Era il 16 giugno 1884 quando a Coney Island, Brooklyn, New York, lo ‘Switchback Railway’ compiva il primo giro. Già all’epoca la struttura, disegnata da LaMarcus Adna Thompson, inventore e uomo d’affari originario dell’Ohio, era imponente e si ispirava agli scivoli di ghiaccio russi. Per cinque centesimi i clienti salivano su una prima torre, più alta, montavano su una carrozza e tramite questa scendevano lungo un percorso a sobbalzi, raggiungendo una seconda torre. Quindi la carrozza veniva girata e si ripetevano il percorso al contrario. Non superava i 10 chilometri orari, e lo scopo era più che altro panoramico. Ma erano solo gli inizi di quella che sarebbe diventata l'attrazione simbolo dei parchi di divertimento.
Nel disegnare la sua attrazione, Thompson prese in prestito l'idea dalla 'Mauch Chunk Switchback Railway', in Pennsylvania, che già nel 1827 sfruttava i carrelli usati per trasportare i minatori all'interno delle miniere per compiere giri acrobatici. Lo 'Switchbach' fu un successo immediato e subito si diffuse in tutti gli Stati Uniti, e non solo. In Italia le montagne russe fecero la loro prima comparsa a Genova nel 1892, in occasione dell'Esposizione italo-americana. Ma l'attrazione approdò definitivamente nel nostro Pese poco prima della Prima Guerra Mondiale, grazie ad un tedesco di nome Otto. Era alta solo dieci metri e si chiamava 'Otto Monorazzo', subito ribattezzata 'Ottovolante'.
Nasce oggi Federico Fellini nato il 20 gennaio 1920 a Rimini. Il più celebre dei registi italiani, Maestro del Cinema, ha saputo magistralmente rielaborare un intimismo ironico con lo struggimento esistenziale, in film capolavoro ricchi di spunti sociali e attenti ai trasalimenti della memoria. Ha detto: “La vita è una combinazione di pasta e magia”.