
Monumento alla Madonna di Montughi
Montughi (Firenze), 19 settembre 2020 - Il 26 settembre sarà un giorno davvero speciale per l'intera comunità del territorio, e soprattutto “un’esperienza viva”. In cui storia e futuro, passato e presente, protagonisti dell’epoca e le nuove generazioni si ritroveranno spiritualmente uniti per ricordare e 'vivere' un momento importantissimo che ha fatto la storia: l’edificazione del monumento alla Madonna di Montughi. Il 26 settembre si svolgeranno infatti presso la Casa della Gioventù Francescana di Montughi a Firenze le celebrazioni per commemorare i 60 anni della inaugurazione del Monumento alla Madonna della Gioventù Francescana, chiamata anche Madonna dei Colli Fiorentini o Madonna protettrice dei malati specie di tumore, e della sottostante Cappella. Una giornata che, pur non essendo aperta al pubblico a causa delle norme di sicurezza anti Covid, sarà intensa, per la comunità francescana di Montughi in modo particolare - oggi come allora più attiva e viva che mai - ma più in generale sarà un momento significativo e di grandissimo valore spirituale per l’intera comunità.
Ma perché ricordare questo evento nel suo sessantesimo anniversario, e non, ad esempio, nel suo centenario? “Perché – spiega Pier Luigi Tucci - l’obiettivo è che questa celebrazione sia una esperienza viva. Nel 2060 nessuno di coloro che ha vissuto quei momenti sarà più in vita, e una eventuale celebrazione non sarebbe che una pallida rievocazione del passato. Le Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana di Montughi hanno inteso dare alla celebrazione il significato biblico di “memoriale”, cioè una memoria operante nel presente e aperta a più gloriosi sbocchi futuri. Una memoria che fa ancora cogliere come quegli avvenimenti siano stati vissuti dagli attori sotto il segno della profezia, cioè cercando di interpretare in senso teologico la presenza attiva di Dio nella storia della Gioventù Francescana in primis, ma anche in modo intimamente collegato alla storia del I Ordine e dell’Ordine Francescano Secolare alla luce del comune carisma francescano”.
Il programma della celebrazione è ovviamente centrato sulla benedizione del monumento alla Madonna e della Cappella circostante con una apposita liturgia e con varie preghiere francescane di accompagnamento. Il Ministro dell’OFS Alberto Posani e il Presidente della GiFra Francesco Lombardini ricorderanno dai loro punti di vista la storia e il significato di questo monumento, e subito dopo le varie componenti del carisma francescano (I Ordine, II Ordine, Ordine Francescano Secolare, Gioventù Francescana) condivideranno quale significato avesse per loro questo momento celebrativo. Seguiranno testimonianze di chi - in particolare il professor Francesco Gurrieri, il dottor Antonio Bavazzano, il geometra Gianpiero Pieraccioni - alla fine degli anni 50 ha vissuto in prima persona questa trasformazione evidenziando in particolare il modo con cui essi hanno vissuto e il senso percepito di questa per loro entusiasmante esperienza. Sono state inoltre invitate le fraternità OFS italiane e di altre nazioni legate in modo particolare alla Madonna ad accompagnare col saluto della loro Madonna quella del colle di Montughi in questa celebrazione. Subito dopo sarà consegnato un ricordo riconoscente agli eredi di chi ha concorso in modo determinante alla realizzazione del Monumento, ricordati in una lapide all’interno della Cappella. La celebrazione liturgica, officiata da Fra Francesco Mori, assistente delle due Fraternità di Montughi, sarà preceduta e conclusa da due canti mariani cantati dal basso argentino maestro Maximilian Medeo.Nel pomeriggio, la premiazione dei due concorsi, uno di fotografia e l’altro di disegni fatti da bambini dai 6 ai 14 anni, con un’ampia partecipazione non solo di fiorentini, espressione di come fin dalla sua erezione il Monumento ala Madonna della Gioventù Francescana non fosse solo patrimonio di questo colle, o di Firenze, ma della Toscana e dell’Italia intera.
La Nazione si era già interessata del progetto di trasformare un acquedotto in un monumento alla Madonna con due articoli del 4 gennaio 1960 e del 25 aprile 1960 che illustravano, motivandolo, il lavoro che procedeva verso il completamento del monumento. Questa la storia: nel 1940 sul Colle di Montughi, accanto al Convento dei Cappuccini, sorse un acquedotto alto 26 metri , che ricevette anche delle critiche, perché deturpava il panorama offerto dal Colle. Già nel 1951 l’acquedotto si rendeva insufficiente per le molto numerose costruzioni sorte nella zona, e quindi si riteneva che prima o poi questa brutta struttura sarebbe stata demolita o eventualmente trasformata. L’occasione dell’Anno Mariano del 1950 aveva fatto intravedere a Padre Michelangelo la trasformazione dell’acquedotto naturale in un “acquedotto spirituale”, servendosene per elevare un grande monumento alla Madonna, invocata dal Dottore Francescano S. Bonaventura “Acquedotto della Grazia”. Accanto all’acquedotto sorgeva, fino dal 1951, la Casa della Gioventù Francescana, dove sotto la guida spirituale di padre Michelangelo da Montale venivano già da tempo formati all’ideale francescano moltissimi giovani fiorentini. La Gioventù Francescana Nazionale scelse la Madonna quale sua protettrice, e la statua della “Madonnina della Gi.Fra.”, benedetta da Papa Pio XII il 23 Aprile 1958, per festeggiare il decennale della sua costituzione cominciò un lungo Giro d’Italia tra le oltre 450 fraternità giovanili, giungendo a Firenze nel giugno dello stesso anno, con grande devozione di folla. Queste due circostanze spinsero ad effettuare la trasformazione del serbatoio in monumento alla Madonna.
L’Architetto Leone Trenti, gifrino e poi terziario francescano, estese un progetto di trasformazione dell’acquedotto in monumento alla Madonna, progetto che fu presentato alla Sopraintendenza delle Belle Arti ed al Comune per la regolare approvazione. L’11 Febbraio del 1959, anniversario del primo Centenario dell’Apparizione della Vergine a Lourdes, si procedette alla posa e benedizione della prima pietra, e il 13 Maggio, giorno in cui la statua della Madonna di Fatima si venerava esposta nella nostra Cattedrale, dai suddetti uffici venne definitivamente approvato il progetto. Si iniziò, quindi, il coraggioso e difficoltoso lavoro di trasformazione, eseguito dalla ditta costruttrice G. Berni e Figli, e seguito da un Comitato formato da molti illustri concittadini legati a San Francesco, compreso La Pira, da amici e persone benefiche. La statua di bronzo dorato, costruita dallo scultore Salvo Benincasa su disegno del Professore Enrico Moroder, alta cinque metri e fusa nella fonderia di Marinelli, ripete in grande la Madonnina della Gi.Fra., perché sul Colle Francescano di Montughi si addiceva una Madonna “Francescana”. Ai piedi è stata in contemporanea eretta una Cappella votiva in onore della Madonna della Gioventù Francescana sui Colli Fiorentini, originale nella sua struttura e degna dell’arte di Firenze. L’opera nel suo complesso – Monumento e Cappella – fu inaugurata alla presenza delle Autorità religiose e civili il giorno 4 Ottobre 1960, dopo una settimana di festeggiamenti che coinvolsero giovani francescani venuti dalla Toscana e da altre Regioni per testimoniare che il Monumento non è solo di Firenze, ma della Toscana e dell’Italia tutta. Dai suoi 45 metri di altezza la Statua dorata è visibile da tutta Firenze di giorno e di notte, quando due potenti riflettori la illuminano, e dall’alto continua a benedire i giovani che frequentano la Casina, e la città tutta. E’ stata più volte restaurata, e anche a breve richiederà altri interventi, per continuare ad essere “salda” nei cuori e alla nostra vista.
Maurizio Costanzo