Pisa, 14 gennaio 2019 - Ha aperto la teca per dargli il pasto, come ha fatto altre centinaia di volte. Ma qualcosa deve aver spaventato il serpente che ha reagito uscendo in parte e mordendo il suo padrone, un livornese di 50 anni che è ora ricoverato in un reparto annesso al pronto soccorso di Pisa.
L’animale è un pericolosissimo cobra reale indiano, capace di uccidere con il suo veleno, e un solo assalto, un elefante. E’ stato proprio lui, un erpetologo, venerdì scorso, a presentarsi al Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) di Cisanello raccontando tutta la storia. Il 50enne è un appassionato di rettili tanto da averne una decina nella sua casa livornese: tiene questi esemplari in una dependance, in alcune bacheche che sono strutturate apposta. L’incidente è accaduto mentre stava porgendo un topolino, per il pranzo, a uno di loro.
Ha infilato la mano all’interno di una delle scatole trasparenti e il serpente gli ha ‘agganciato’ un dito, per fortuna soltanto di striscio. La reazione, però, c’è stata e l’arto, con il tempo, ha cominciato a gonfiarsi. Lui sapeva che la sua salute, o meglio, la sua vita era a rischio ed è partito in direzione del policlinico della città della Torre. I medici lo hanno trattato immediatamente e hanno ordinato anche il raro e costoso antidoto, ma l’uomo ha temuto una reazione allergica e così ha scelto, sul momento, di non farselo somministrare.
Le sue condizioni appaiono per ora abbastanza buone ma resta ricoverato perché deve essere monitorato. Da anni ha questi esemplari, ancor prima che fosse istituito, nel 2002, il registro di detenzione delle specie animali e vegetali. Da alcune prime verifiche sembrerebbero regolari, tenuti in teche chiuse con lucchetti e denunciati, ma dall’ospedale è stata comunque fatta una segnalazione, per altri approfondimenti, al nucleo dei carabinieri Cites, l’organo (che tutela le specie di fauna e flora protette dalla convenzione sul commercio internazionale di Washington del 1975, che in Italia è entrata in vigore nel 1980). Piante e animali sono suddivise in base al rischio estinzione. L’Ue ha recepito la convenzione in modo più stringente inserendo ulteriori specie da tutelare. Un’esperienza poco piacevole quella del faccia a faccia con il cobra. Ma per il 50enne sembra non essere stata la sola. Già diversi anni fa fu morso da un serpente, stavolta a sonagli, sempre di sua proprietà. Allora si era recato al Pronto soccorso di Livorno. Venerdì, invece, ha scelto la struttura pisana dove si trova tuttora.
Qualche mese fa, la squadra mobile, durante un blitz in un’abitazione in provincia di Pisa, si era trovata di fronte un anaconda giallo, un rettile con un corpo lungo 3-4 metri e un peso di circa 20 chili custodito in una teca. Gli agenti avevano fatto un sopralluogo nell’alloggio di quello che ritenevano un trafficante di droga. Un caso diverso dal primo, ma anche questo animale, pur non essendo velenoso, è pericoloso, visto che è in grado di uccidere le sue prede avvolgendole nelle spire e soffocandole. Nell’appartamento, sarebbero stati trovati anche numerosi altri animali tra cui capre. In particolare, l’anaconda giallo, al momento dell’operazione, era stato consegnato alle guardie ecozoofile sezione Anpana di Pisa per curarlo in attesa di una sistemazione che non è stato facile trovare. La disponibilità di uno dei centri specializzati è arrivata a quasi un anno di distanza.