Firenze, 7 agosto 2021 - E' morta mamma Ebe, al secolo Gigliola Giorgini, 88 anni. La donna è spirata all'ospedale di Rimini, dove era ricoverata. Conosciuta come guida spirituale e "santona", aveva legato il suo nome alla Toscana e in particolare a San Baronto, frazione di Lamporecchio, dove aveva una comunità di adepti che fu fiorente negli anni Ottanta.
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La sua attività non fu riconosciuta dalla chiesa locale e fu poi oggetto di alcune inchieste giudiziarie. Attiva però soprattutto tra le colline di Cesena, la sua residenza era in queste zone, a Carpineta. I funerali saranno celebrati a Sant'Ermete, nel riminese.
Mamma Ebe, la biografia
Nata a Pian Del Voglio, nel Bolognese, nel 1933, 'Mamma Ebè era stata definita la 'Santona di Carpineta', per il suo ruolo alla guida della congregazione 'Pia Unione di Gesù Misericordioso'. Una figura controversa, a più riprese accusata, tra l'altro, di esercizio abusivo della professione medica.
Le inchieste su mamma Ebe
La parabola giudiziaria della Giorgini era iniziata già negli anni '80, quando finì sul banco degli imputati, per la sua attività di 'guaritrice', riportando una condanna in appello a sei anni di reclusione nel maggio del 1985 a Torino. Nel gennaio del 2002, la donna era stata arrestata insieme al marito nella villa di Carpineta, in un blitz di Polizia e Guardia di Finanza che avevano eseguito 28 ordini di custodia cautelare al termine di una lunga indagine della Procura di Forlì che aveva formulato diverse accuse: dall'associazione per delinquere all' esercizio abusivo e continuato della professione sanitaria, dal falso ideologico in ricette alla truffa continuata in concorso ai danni di ente pubblico, dal sequestro di persona al maltrattamento di minori, dalla truffa per motivi abietti ai danni di persone sofferenti nel corpo e nell' anima all'esercizio abusivo di ambulatorio medico.
I processi a Pistoia
L'attività di 'mamma Ebe, tuttavia non si era fermata. Nel 2010 venne accusata di truffa aggravata ed esercizio abusivo della professione medica: a Pistoia si aprirono così due processi: uno mai concluso per prescrizione e uno, invece, con una condanna a otto anni e mezzo di carcere.
La comunità di adepti
Nel 2017, poi, la donna era finita agli arresti domiciliari per la condanna, in via definitiva, a quattro anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo della professione medica. le indagini condotte dalla Polizia di Forlì appurarono come all'interno di una villa di Sant'Ermete, nel Riminese - dove viveva dal 2014 - ci fosse al lavoro una mini comunità di adepti impegnata a svolgere le mansioni più disparate per permettere a 'Mamma Ebè di proseguire a ricevere chi si rivolgeva a lei.