REDAZIONE CRONACA

Il 2 maggio 1519 muore Leonardo da Vinci

Genio assoluto e precursore dei suoi tempi, tra le altre cose fu il primo a scoprire la vera funzione del cuore umano e l’età degli alberi

La morte di Leonardo da Vinci, dipinto di Jean-Auguste-Dominique Ingres

Firenze, 2 maggio 2022 - Il 2 maggio 1519 moriva ad Amboise in Francia Leonardo da Vinci, l’artista più noto di tutti i tempi, simbolo universale del genio. Il fatto stesso che si sia dedicato non solo alla pittura, con capolavori come la Gioconda o il Cenacolo, ma anche alla musica, all’ingegneria, alla meccanica, alla tecnica militare come al teatro, allo studio del volo e delle acque come all’anatomia e alla botanica, ha attratto allo studio della sua figura l’interesse di scienziati e appassionati di ogni disciplina.

Progettò come ingegnere lavori di idraulica e di bonifica, sistemazioni architettoniche e urbanistiche, apparati e complicati congegni per feste, giostre e spettacoli di corte. L’ambiente culturale fiorentino e lombardo favorirono il suo incessante e inquieto sperimentalismo, le investigazioni scientifiche e le sue innumerevoli ricerche nei campi più diversi, in un meraviglioso germogliare di idee. Proprio la complessità della sua opera fa sì che la sua vita si riveli una vera e propria miniera di informazioni per comprendere appieno ciò che è stato il Rinascimento italiano, periodo d’oro della cultura che portò l’Europa dal Medioevo all’età moderna.

 

Risalgono al 1517 le prime notizie dell’emiparesi che colpì Leonardo al lato destro, procurandogli fastidi che tuttavia non gli impedirono di continuare le proprie attività, essendo mancino. Quando sentì di essere oramai vicino alla fine, nell’aprile del 1519 fece testamento. Morirà il 2 maggio, un momento che nei secoli è stato immaginato e fissato in alcuni dipinti, e che Ingres rappresentò seguendo la leggenda che vuole l’ultima ora di Leonardo trascorsa tra le braccia del re Francesco I di Francia. Tra le curiosità: Leonardo era frutto di una relazione illegittima del notaio fiorentino ser Piero, vestiva in modo insolito indossando tuniche rose o dai colori vivaci, e mentre gli altri contemporanei del suo tempo portavano i capelli corti, lui aveva la barba lunga e capelli fluenti.

 

Fu il primo a scoprire la vera funzione del cuore umano, prima di allora si credeva infatti che servisse non a pompare bensì a scaldare il sangue. Era vegetariano, e fu anche il primo a scoprire l’età degli alberi, a cui si poteva risalire contando gli anelli nel tronco. E oltre a essere mancino era solito utilizzare una scrittura speculare, da destra verso sinistra, dal basso verso l’alto, e forse per rendere ancora più difficilmente decifrabili i suoi appunti e i suoi ‘Codici’, iniziava dall’ultimo foglio per risalire al primo.

 

Nasce oggi

 

Novalis pseudonimo di Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg, nato il 2 maggio 1772 a Wiederstedt. Scrittore, poeta, filosofo e teologo tedesco, ha scritto: “Nemmeno il caso è imperscrutabile, esso ha la sua regolarità”.

 

Maurizio Costanzo