Arzezo, 6 febbraio 2025 – Il pm Laura Taddei ha chiesto dieci condanne e
un'assoluzione al processo per l'omicidio colposo di Filippo Bagni e Piero Bruni, i due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo deceduti il il 20 settembre 2018 a causa di una fuoriuscita di gas argon mentre cercavano di capire come mai fosse
scattato l'allarme antincendio nell'edificio. Le pene
richieste dal pm, dopo due ore di requisitoria, vanno da
due anni a otto mesi.Tra gli imputati figurano i due ex
direttori e l'ex capo dei vigili del fuoco per i quali
l'accusa ha chiesto un anno e otto mesi con le attenuanti
generiche e il responsabile della manutenzione per il
quale è stata chiesta una pena di due anni. Un anno e dieci mesi invece la pena chiesta per la responsabile dell'ente che si occupava della formazione. Per gli altri imputati, tutti connessi a vario titolo con la manutenzione e il controllo dell'impianto, le pene oscillano da un anno e otto mesi a otto mesi. La tragedia accadde, secondo i consulenti dell'accusa, in seguito a una serie concatenata di eventi legati al malfunzionamento dell'impianto. Filippo Bagni e Piero Bruni furono vittime di un'uscita di gas argon che
tolse loro l'ossigeno in un vano ristretto, causando la
loro morte in breve tempo. «Non entriamo sulle richieste,
la cosa terribile per la famiglia è che si debba attendere sette anni per il risarcimento» ha commentato l'avvocato Piero Melani Graverini, legale di parte civile per i parenti di Bruni. «Non entriamo nel merito delle richieste, attendiamo le arringhe per chiarire la nostra posizione» ha dichiarato Simone De Fraja che difende l'ex direttore dell'Archivio di Stato. La prossima udienza si tiene il 20 febbraio quando parleranno i legali di parte civile e i difensori.