Livorno, 29 marzo 2018 - Valsilo Mazzoni, il babbo di Lorenzo Mazzoni, era orgoglioso di lui. Suo figlio aveva seguito le orme paterne in un lavoro duro e difficile: alla Labromare, società conosciuta in tutta Italia e all’estero, perché specializzate in bonifiche portuali e su impianti industriali.
Aveva partecipato anche alle bonifiche per il naufragio della nave Concordia all’isola del Giglio. E quel ragazzo, con il corpo tatuato e lo sguardo fiero, di chi a vent’anni lavora e si guadagna lo stipendio, era consapevole del fatto che in una città come Livorno, piegata dalla disoccupazione, avere un impiego sicuro come il suo, era una fortuna.
E anche la dimostrazione delle sue capacità. Aveva frequentato la scuola media San Simone. E la sua passione per il calcio lo aveva portato a militare nella squadra dell’Etruria. E nelle fila delle giovanili del Livorno. Poi aveva cambiato strada.
Sul lavoro prestava sempre grande attenzione. L’esplosione alla cisterna 62 al deposito petrolchimico Neri non gli ha lasciato scampo.
«Dentro la Labromare si entra a lavorare se si hanno i requisiti – ci racconta Agostino Salsa, sindacalista della Cgil, categoria Marittimi – Conosco bene il padre di Lorenzo. Anche lui ha lavorato alla Labromare. Da un anno circa era andato in pensione. Ed era felice che suo figlio si fosse sistemato grazie all’impiego nella stessa società, dove il personale è controllato e formato adeguatamente. Là dentro non è mai successo nulla di così grave».
Aggiunge: «Chissà ora Valsilio cosa starà pensando...Se non fosse mai entrato alla Labromare, ora sarebbe vivo? No. Purtroppo non è così. Le fatalità possono ahimé accadere ovunque...».
Intanto Benedetta Testi, la giovane fidanzata di Lorenzo, si interroga sulla tragedia che l’ha colpita. Ha 21 anni, ex studentessa dell’Itc Vespucci, con un impiego nel negozio Kiabo al centro commerciale Parco del Levante. «Perché? Non me lo so spiegare – ha scritto sul suo profilo facebook – Mio e per sempre mio, la nostra piccola famiglia».
Benedetta pensava già al suo futuro con Lorenzo. Un futuro magari con figli e chissà quali gioie. Invece sul loro amore, è caduto il buio, che solo il tempo potrà sconfiggere. Gli amici le hanno risposto: «Perché? Ce lo chiediamo tutti...Ma purtroppo non troviamo risposta... Un dispiacere immenso... forza Benedetta».
Alice anche a nome delle colleghe la sprona. «La vita ti ha messo davanti uno scalino difficile da superare, ma ce la farai. – le scrive – Ce la farai perche hai una famiglia bellissima e delle amiche che ti staranno vicine. Io e le bimbe del lavoro ti vogliamo tanto bene perché noi non siamo solo un team, siamo una famiglia».