Prato, 3 giugno 2021 – Quando una memorabile impresa sportiva e la vita di un campione straordinario come Paolo Rossi diventano fonte d’ispirazione per 112 artisti. Nasce così l’idea di una grande mostra di arte contemporanea per omaggiare il mito di Pablito, per onorare la memoria del campione del mondo nato a Prato, per riannodare i fili di una storia che ancora emoziona e scalda i cuori di chi visse la notte di “Spagna 1982”. Un’intuizione del collezionista e curatore Carlo Palli subito sposata dal Teatro Politeama Pratese, la grande “casa” della cultura pratese che riaccenderà le luci del Ridotto per accogliere oltre 100 opere di arte contemporanea firmate da artisti provenienti da ogni parte del mondo e testimoni della notorietà di Paolo Rossi. Artisti che, a pochi mesi dalla scomparsa del calciatore, sono stati invitati da Carlo Palli a rivivere quei momenti di gloria e a ricordare Paolo Rossi, oltre a celebrare Prato come culla di molti atleti e città natale del "campione del mondo". Pablito: un mito. Da Prato alla Stratosfera rappresenta l’omaggio a un mito internazionale, quel mito che si è fatto conoscere in ogni angolo del mondo a suon di gol. “Carlo Palli, con la sua generosità, ci propone una mostra su un personaggio che fa parte del patrimonio storico della nazione - spiega Matteo Biffoni, sindaco di Prato - Ricordare Paolo Rossi per questa città è doveroso perché Prato è sempre stata casa sua.
La mostra rappresenta un tassello importante del racconto e della memoria di chi è e resterà sempre un figlio della nostra città”. Dichiara Beatrice Magnolfi, presidente del Teatro Politeama Pratese: “Abbiamo un patrimonio che va al di là della nostra sala teatrale, un complesso unico nel cuore della città come Palazzo Leonetti. Abbiamo pensato che questo dovesse aprirsi con entusiasmo a un’iniziativa colta e popolare, capace di coinvolgere tante fasce di visitatori. Il nostro desiderio è di accogliere di nuovo il pubblico in questa grande “casa” della cultura, dopo due stagioni di doloroso silenzio che l’hanno sottratta agli artisti e agli spettatori”. Così Carlo Palli, curatore della mostra: “Questa mostra non nasce per caso ma è il frutto di un’idea maturata dieci anni fa: un’iniziativa per ricordare i grandi pratesi di tutti i tempi. La mostra farà da apripista ad altre incentrate sui personaggi pratesi più celebri. Le prossime saranno dedicate a Curzio Malaparte e Francesco Datini”. Laura Monaldi, curatrice del catalogo: “Arte e sport sono da sempre legati nel nome dell’emozione e della suggestione che solo un’opera d’arte e un’azione avvincente sul campo possono donare allo spettatore.
Questa mostra ha l’ambizione di far rivivere nel pubblico l’orgoglio cittadino e nazionale, incarnato dal giocatore emblema del “sogno 1982”. conoscere e riconoscere in ogni angolo del pianeta a suon di goal”. La mostra. Il Teatro Politeama Pratese apre le porte del Ridotto per ospitare le opere degli artisti dando così l’opportunità di far scoprire alla cittadinanza gli spazi del settecentesco Palazzo Leonetti. Una mostra “planetaria”, grazie alla partecipazione di artisti provenienti da ogni parte del mondo e testimoni della notorietà di Paolo Rossi. Una mostra "internazionale", sulla scia concettuale del Mondiale, che mette in luce tutta l’emozione dello sport e ne riscopre l’importante funzione sociale. “Spagna 1982” è stato un sogno per tutti gli italiani, un evento indimenticabile che ha tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia ancorata alla telecronaca di Nando Martellini, in attesa del decisivo “goal”. Un ricordo ancora vivo di cui Paolo Rossi è stato l’indiscusso protagonista. Miglior giocatore del Mondiale, fenomenale capocannoniere, vincitore del "Pallone d’oro 1982", Paolo Rossi con il suo “fiuto per il goal” ha portato la Nazionale di Bearzot alla vittoria, facendo riscoprire nel gioco del calcio un inno e un tassello d’identità culturale. Il catalogo, a cura di Laura Monaldi, ripercorrerà l’esposizione allestita nella cornice del Ridotto, immortalata negli scatti del fotografo Pietro Schillaci.
L’allestimento è a cura dell’architetto Francesco Procopio per conto del Comune di Prato. Le opere in mostra saranno donate alla famiglia per la costituenda Fondazione Paolo Rossi. L’ingresso alla mostra è gratuito, dalle 15.30 alle 19.30 da martedì 8 giugno a domenica 4 luglio (chiuso il lunedì). La prenotazione è consigliata rivolgendosi alla biglietteria (telefono 0574 603758 oppure registrandosi attraverso la piattaforma Eventbrite sul sito del Politeama) che è aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. In occasione dell’apertura al pubblico della mostra, domenica 6 giugno (a partire dalle 16.30), è richiesta la prenotazione obbligatoria tramite richiesta alla biglietteria del teatro. Ingressi contingentati nel rispetto della normativa anti-Covid in vigore. Il docufilm. In occasione dell’evento espositivo al Politeama, il regista Stefano Cecchi ha realizzato un video documentario, dal titolo Quel ragazzo di Santa Lucia. Ricordando Pablito, che raccoglie in quaranta minuti le testimonianze di Giancarlo Antognoni, Giovanni Galli, Rossano Rossi, Stefano Braschi, Matteo Biffoni, Federica Cappelletti (moglie di Paolo Rossi), il vescovo Giovanni Nerbini, Francesco "Ciccio" Graziani, Paolo Amerini, Carlo Palli, Franco Kistermann, Roberto Macrì e Yuri Chechi. Un video inedito che unisce sport e cultura, tifo e socialità, ricordi e sentimenti personali, arricchendo la mostra e contribuendo a far rivivere quel sogno nel nome di "Pablito", da Santa Lucia alla "Stratosfera", come indica il sottotitolo della rassegna artistica. Sarà possibile assistere alla proiezione del documentario negli spazi del Politeama durante il primo giorno di apertura al pubblico della mostra (domenica 6 giugno) mentre, dall’8 giugno al 4 luglio, la proiezione si sposterà alla Limonaia dell'ex Convento dei frati cappuccini, attuale sede della Fondazione Opera Santa Rita (via Armando Diaz 13/15) sempre a Prato. Gli spazi.
L’arte contemporanea nel segno dell’omaggio a Paolo Rossi trova una collocazione ideale nelle sale di Palazzo Leonetti. Sport e Politeama, un legame che non è non casuale. Le origini del più grande teatro della città si legano all’iniziativa di Bruno Banchini, tra i più grandi campioni italiani del gioco del pallone col bracciale (uno sport ormai scomparso) agli inizi del Novecento. Fu lui a investire tutti i suoi risparmi nell’acquisto dell’intero isolato fra via Garibaldi e via Tintori, realizzandovi una grande arena con la copertura apribile grazie al progetto dell’architetto Pier Luigi Nervi. Un esempio di felice sintesi fra la cultura e lo sport, com’è nello spirito della mostra Pablito: un mito.
Maurizio Costanzo