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Ricostruzione dell'uomo di Similaun (foto Agi)
Firenze, 19 settembre 2023 - Sono trascorsi 32 anni da quando, il 19 settembre del 1991, Erika e Helmut Simon, una coppa di turisti tedeschi rinvennero un cadavere tra i ghiacci della val Senales. Otzi, come venne battezzato dalla stampa, era la mummia dell'età del Rame meglio conservata al mondo. I nuovi dati quest’anno hanno ridisegnano l’aspetto dell’uomo del Similaun, mettendo in discussione la sua rappresentazione più diffusa, con capelli lunghi e folti. Il Dna indica invece che, al momento della sua morte, quasi certamente Oetzi non aveva più folti capelli lunghi, ma una calvizie avanzata. La sua pelle, poi, era più scura di quella di tipo mediterraneo-europeo ipotizzata finora. A differenza di quanto è emerso dieci anni fa, inoltre, la nuova analisi del Dna di Oetzi non ha trovato tracce di collegamenti con i pastori delle steppe arrivati dall’Europa orientale circa 4.900 anni fa. Il nuovo dato suggerisce che la mummia dell'Uomo di Similaun appartenesse a una popolazione alpina relativamente isolata, con pochi contatti con altri gruppi europei. È poi emerso che il rame dell'ascia dell'uomo del ghiaccio meglio conosciuto come Oetzi, proviene dalla Toscana, esattamente dalle Colline Metallifere in provincia di Grosseto. Inoltre attorno a ‘Oetzi’ ci sarebbe una sorta di maledizione. Sono 6 le persone che, dopo aver avuto un qualsiasi contatto con la mummia, sono morte. Se nel 1991 fu Helmut Simon a trovare il cacciatore preistorico poi battezzato ‘Oetzi’, risalente a circa 5.300 anni fa, nell'ottobre del 2004 fu Bartholom Kranabetter, cacciatore austriaco di Bad Hofgastein a ritrovare quasi nello stesso modo l’autore di quello che fu uno storico rinvenimento sui ghiacciai perenni della Val Senales in Alto Adige a pochi metri dal confine con l'Austria. Dopo otto giorni di ricerche Helmut Simon venne trovato morto in posizione prona nelle acque del ruscello che attraversa la Gasteinertal nella zona del Gaiskarkogel, montagna adiacente al massiccio del Gamskarkogels sopra l'abitato di Bad Hofgastein nelle Alpi Salisburghesi. Kranabetter notò uno strano ‘punto rosso’ nel corso d'acqua. Subito ha allertato i compagni. Giunti sul posto hanno subito riconosciuto l'identità. La salma, trasportata nella camera mortuaria del cimitero di Bad Hofgastein, venne riconosciuta dalla moglie Erika anche lei presente il giorno della storica scoperta sulle vette dell'Alto Adige. La maledizione di Oetzi colpì sei persone. Konrad Spindler, l'archeologo dell'Università di Innsbruck che per primo aveva studiato Oetzi, era morto a soli 55 anni per una forma di sclerosi molto aggressiva. Prima di lui e prima dell'archeologo molecolare Tom Loy, trovato cadavere nella sua casa di Brisbane, altre quattro persone che avevano avuto a che fare direttamente con Oetzi, erano state colpite dalla maledizione, almeno secondo ai superstiziosi. Una fama sinistra, quella dell’uomo di ghiaccio, che si avvia a fare concorrenza a quella di un'altra celebre mummia: Tutankhamon. Nasce oggi Jeremy Irons nato il 19 settembre del 1948 a Cowes. Fascinoso, speculativo anche quando recita in Batman vs Superman, invecchiato perfettamente: a 75 anni Jeremy Irons non ha perso un’oncia del suo magnetismo, rivelato fin dai tempi di La donna del tenente francese (1981). In mezzo, una cinquantina di film, televisione (da I Borgia a Law&Order), tanto teatro e perfino una pubblicità in Italia per un’auto recitata con aplomb aristocratico e l’accento british di chi è nato nell’ isola di Wight. Ha detto: “Noi tutti abbiamo le nostre macchine del tempo. Alcune ci portano indietro, sono chiamate memorie. Alcune ci portano avanti, sono chiamate sogni.”