La Spezia, 7 dicembre 2021 - Se fosse stato subito ricoverato al primo accesso al Pronto Soccorso, dopo la visita specialistica, sarebbe ancora in vita? Un interrogativo martellante per i familiari di un uomo di 73 anni morto il 24 novembre, ad una settimana dal ricovero avvenuto in conseguenza dell’aggravamento delle condizioni di salute a casa, dove era stato invitato a curarsi in seguito al suo primo palesarsi in ospedale per i malesseri sofferti, l’11 novembre, quando venne accertata la sua positività al Covid. Sulla storia – dopo l’altolà all’autopsia da parte dell’Asl 5 perché si erano già svolti i funerali – indaga la procura della Repubblica della Spezia, attraverso il pm Federica Mariucci.
La notizia filtra nelle more del conferimento dell’incarico all’anatomopatologa Susanna Gamba per l’esecuzione dell’accertamento. L’inchiesta muove dall’esposto del legale che assiste i familiari del defunto, l’avvocato Fabrizio Avvenente.
L’uomo, pochi giorni prima della febbre riconducibile al Covid, aveva ricevuto la terza dose di vaccino. Ma, evidentemente, non aveva maturato gli anticorpi necessari per fronteggiare con successo gli effetti più pesanti della malattia.
Corrado Ricci