
Firenze punta a un Natale di luci a basso impatto energetico
Firenze, 10 novembre 2021 - Natale è oramai quasi alle porte. E dopo le restrizioni da lockdown, e soprattutto dopo l’anno nero del Covid che ha costretto tutti a casa, la parola d’ordine è una sola: ripartenza in sicurezza. Come si è visto nel ponte di Ognissanti, quando su 10,5 milioni di italiani che ne hanno approfittato per fare un viaggio, il 90,5% di questi hanno scelto il mercato italiano, questo tira molto. Ma c’è da aspettarsi lo stesso anche a dicembre?
Come ha osservato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: “Per le ferie natalizie le prenotazioni per le località di montagna sono molto buone, mentre le per città d’arte manca il turismo di lunga percorrenza”. Dunque, al netto delle previsioni, qual è l’andamento per la festa invernale più attesa dell’anno? I telefoni delle agenzie di viaggio stanno cominciando a squillare e ci sono già prenotazioni? E soprattutto, per la settimana di Natale, è previsto un aumento dei flussi, anche dei turisti stranieri?
Lo abbiamo chiesto a Pier Carlo Testa, presidente regionale di Fiavet Toscana Confcommercio, l’associazione che rappresenta tour operator e agenti di viaggio: “Innanzitutto una premessa doverosa: il turismo verso una città d’arte come Firenze, a Natale, è sempre stato un turismo di debole e di prossimità. Il grande pubblico arriva dalla primavera all’autunno, con una flessione ad agosto: nel mese di dicembre tradizionalmente ci si può spostare soprattutto nel weekend, ma non nelle feste, dal momento che quasi tutti seguono il principio del ‘Natale con i tuoi’. Dunque difficilmente i turisti raggiungono, in questo periodo, una città d’arte. Si cerca piuttosto di andare in montagna o di raggiungere un’eventuale seconda casa. Alla luce del Covid tutto questo sarà ancora più marcato, considerato che si tratterà di stare al chiuso, in alberghi ecc. Tradizionalmente numeri rilevanti possono esserci nei weekend e nelle situazioni di ponte, ma quest’anno l’Immacolata sarà un mercoledì. Ci aspettiamo non certo il turismo internazionale, ma un turismo di prossimità, quello che si muove con mezzi propri, che viene a Firenze, compra i regali di Natale, fa shopping nei mercatini, va a mangiare nei ristoranti, ma non ha un impatto sul territorio in termini di ricadute importanti. Mete privilegiate insieme a Firenze? Siena e Pisa, ma anche Lucca, Arezzo e Pistoia. C’è poi da fare un’altra considerazione: se Firenze è meta privilegiata per lo shopping natalizio, la Toscana è una regione ricca di paesaggi e situazioni diverse: se parliamo di Abetone e Monte Amiata il discorso cambia: qui sicuramente ci sarà e ci aspettiamo un movimento importante, ma sempre da parte dei toscani”.
Maurizio Costanzo