Firenze, 24 dicembre 2024 – Freddo, bello e ventoso. Sono tre gli aggettivi che Bernardo Gozzini, amministratore unico del consorzio Lamma, utilizza per descrivere il Natale 2024.
Un Natale freddo, Gozzini. Finalmente, verrebbe da dire…
“Finalmente ci troviamo davanti a un dicembre con tratti invernali e non autunnali, come eravamo stati abituati negli ultimi anni. La montagna è stata imbiancata bene, con precipitazioni abbondanti che hanno consentito il via della stagione invernale in occasione del tradizionale appuntamento dell’8 dicembre. Inoltre nella notte le temperature basse permettono di produrre neve e di ghiacciare nuovamente il manto che si è sciolto durante il giorno”.
Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi giorni?
“Fino alla giornata di Santo Stefano sono previste gelate nei fondovalle, con temperature che durante il giorno oscilleranno tra i 9 e i 15 gradi, più o meno in linea con le medie del periodo. Si registrerà vento di Tramontana e Grecale con raffiche anche forti sui crinali appenninici e sulle coste. Il mare sarà molto mosso al largo, in particolare a Gorgona e Capraia, mentre sotto costa non si registreranno particolari criticità. Il cielo sarà sereno, con qualche nuvola che potrebbe comparire nel pomeriggio di Natale, ma senza precipitazioni di rilievo”.
Guardando a Capodanno?
“Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, il tempo si dovrebbe mantenere stabile fino all’inizio del 2025, con pressione in aumento e diminuzione del vento a partire dal fine settimana. Questo comporterà da una parte mattinate fredde con estese gelate in gran parte della regione, dall’altra temperature massime accettabili, intorno ai 10-12 gradi”.
I dettagli di questo dicembre...
“Partiamo dalle cose più tangibili, dalla montagna. Dopo almeno tre anni di feste di Natale ‘a secco’, quest’anno è stato possibile sciare anche prima delle festività. E questa è senza dubbio una particolarità. Le temperature sono all’incirca nella media del periodo e soprattutto molto al di sotto rispetto a quelle registrate durante le ondate ‘di calore’ degli ultimi mesi di dicembre. La piovosità, inoltre, è leggermente inferiore alla media del periodo, ma niente di allarmante. A Firenze, giusto per fare un esempio, siamo intorno ai 61 millimetri di precipitazione, contro gli 80 circa di media”.
Siamo lontani, però, dal dicembre 2010, quando nevicò anche in pianura in buona parte della Toscana…
“Per far sì che la neve cada a Firenze è necessaria una massa d’aria molto fredda che crei un cuscinetto gelido e una perturbazione che arrivi dal mare. Esattamente la situazione che si venne a creare il 17 dicembre 2010 e che portò alla paralisi di buona parte della nostra regione. Una situazione, però, che negli ultimi anni non si è più ripresentata”.