Livorno, 23 dicembre 2022 - La nave ong con migranti, la tedesca Sea Eye 4, è arrivata in banchina a Livorno dopo aver fatto ingresso in porto scortata da motovedette della capitaneria. A bordo, secondo quanto annunciato, ci sono 108 migranti. Finite le operazioni di ormeggio, verranno avviate le consuete attività di frontiera, prima a bordo, poi a terra. Sul posto l'assessore regionale alla Protezione civile, Monia Monni.
I Paesi di provenienza dei 108 migranti che risultano a bordo sono Bangladesh, Sudan, Nigeria, Somalia, Togo, Mali e Egitto, secondo quanto riferisce il Comune di Livorno. Anche nel loro caso, si apprende da Anpas, le procedure previste dopo l'attracco sono di verifiche a bordo da parte del personale sanitario di frontiera, e a terra di triage, identificazione e somministrazione di cibo e vestiti. Sulla nave sono saliti i medici dell'ufficio di sanità marittima di frontiera e il personale della Croce rossa per i primi accertamenti medici.
A fine mattinata erano stati 70, sui 108 a bordo, i migranti sbarcati. Secondo quanto si apprende da Anpas, tra questi 70 c'è un caso di scabbia, mentre altri due di loro sono stati accompagnati al pronto soccorso in ospedale per cure mediche. In particolare, uno dei due aveva ustioni sul corpo che verosimilmente sono dovute alla diffusione di gasolio dal motore del gommone con cui gli scafisti gli hanno fatto lasciare i campi in Nord Africa e anche all'azione dell'acqua marina. Secondo quanto appreso, i primi quattro migranti hanno già lasciato il porto per andare alla destinazione prevista per la loro accoglienza in Italia. Proseguono le operazioni di triage per tutti gli altri.
E' la seconda nave in due giorni che sbarca a Livorno, ieri era stata la volta della ’Life Support’ di Emergency con 142 migranti a bordo.
La destinazione
Come già stabilito 32 migranti saranno destinati all'Emilia Romagna, 30 al Lazio, mentre i restanti 46, tra cui i minori, rimarranno in Toscana e saranno distribuiti tra le varie province.
I minori
Sulla Sea Eye 4 "i minori dovrebbero essere 13, almeno stando a quanto emerge a bordo", e non 12 come annunciato ieri, ma sono "numeri da verificare anche perché al termine della giornata di giovedì i minori non accompagnati della Life Support certificati e identificati erano 29 e non 26 come ipotizzato inizialmente". Lo afferma l'assessore del Comune di Livorno, Andrea Raspanti, che segue le operazioni sul porto e che sottolinea l'importanza, in termini di appropriatezza dell'accoglienza ai giovanissimi migranti, di quantificare quanti essi siano. "Stando a 13 minori sulla Sea Eye - puntualizza Raspanti - siamo coperti e strutture già tutte identificate, tra comunità educative toscana e centri Sai. Livorno ha preso quattro minori della Life Support e ne prenderà tre della Sea Eye. Degli adulti si occupa invece la prefettura".
L'accoglienza
Si è dunque rimessa in moto la macchina dei soccorsi e dell'accoglienza, che ieri ha funzionato molto bene. La Regione aveva attivato la Colonna mobile regionale per l'installazione, direttamente sul molo del porto, del Presidio medico avanzato della funzione sanità, e di una serie di strutture a supporto della Questura e della Prefettura per l'identificazione e lo smistamento dei migranti sbarcati. Operazione condotta con il supporto di Misericordie, Cri, Anpas e Vab, e con la collaborazione del Volontariato locale gestito dal Comune di Livorno.
Gli striscioni
Alcuni striscioni di benvenuto per i migranti della nave ong Life Support sono stati esposti o appesi in diversi punti nell'area portuale. Sono tutti riconducibili all'area politica della sinistra radicale. Intorno alle 5 alcuni militanti di Potere al popolo davanti al monumento dei 4 Mori, simbolo della città, situato davanti al porto vecchio, hanno esposto lo striscione con la scritta «Livorno solidale e antirazzista». Un altro striscione invece campeggia a due passi dal molo 75, la banchina assegnata per l'attracco della nave con la scritta «Dal 1591 qui nessuno è straniero». Il riferimento è alle leggi livornine del granduca di Toscana, Ferdinando I, fatte per richiamare a Livorno popolazione attiva in grado di favorire lo sviluppo economico della città e dell'economia marittima del Granducato.