
A sinistra il direttore Carrassi con il sovrintendente del Maggio Chiarot e, a destra, Debora Peroni con Elisa Riolo, autrice di uno dei loghi premiati
Firenze, 30 marzo 2019 - Centosessanta anni e non sentirli. Centosessanta Anni vicino alla gente, a fianco delle comunità che, nel loro quotidiano, hanno trovato e continuano a cercare un’autorevolezza conquistata sul campo. Inchiesta dopo inchiesta, pagina dopo pagina. Il compleanno cadrà ufficialmente il 19 luglio, ma i festeggiamenti per La Nazione sono già partiti e proseguiranno tutto l’anno. Il primo atto, ieri nella sede del giornale. In un auditorium Attilio Monti gremito di pubblico, hanno preso il via le celebrazioni con una mattinata dedicata a Firenze e alla Toscana, ma anche all’Umbria e alla Liguria, le aree di diffusione del quotidiano che è parte della famiglia di QN con Il Giorno, Il Resto del Carlino e l’ultimo nato Il Telegrafo. Testate edite da Poligrafici Editoriale della famiglia Riffeser Monti, rappresentata per l’occasione dal dottor Bruno Riffeser Monti, responsabile immagine e comunicazione del Gruppo. Al suo fianco il direttore del giornale Francesco Carrassi insieme al vicedirettore Laura Pacciani, il direttore di sede Stefano Fantoni, il direttore marketing Monrif Net e Poligrafici Debora Peroni e il direttore della concessionaria della pubblicità ‘Speed’ Federico Garzella.
«Festeggeremo con i nostri lettori, per ringraziarli di quell’attenzione e di quell’affetto che ci riservano acquistando ogni giorno il nostro quotidiano – ha affermato Carrassi –. Abbiamo pensato a un variegato calendario di eventi per offrire occasioni di incontro diverse tra loro, coinvolgendo i palazzi, le strade e le piazze. Vogliamo raccontare i territori insieme alle gente che li vive». «Saremo in mezzo alle persone – ha spiegato Debora Peroni – per condividere momenti di svago e riflessione con i nostri lettori, in ogni comunità, grandi o piccole che siano». Punto di riferimento capillare e tempestivo grazie anche a un sito internet aggiornato e ricco di contenuti multimediali, La Nazione mantiene un ruolo centrale nell’opinione pubblica. Concetto ribadito anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella, il quale ha sottolineato «l’equilibrio del giornale nel raccontare le città», ma ha anche evidenziato il ruolo di «sentinella della politica, capace di trasmettere i messaggi fondanti della democrazia. Come sindaco – ha ribadito Nardella – non ho mai chiesto e mai chiederò a La Nazione di essere al mio fianco, quanto piuttosto che il giornale di Firenze sia sempre vicino alla sua città». Una ‘buona’ stampa nel senso sano del termine, in grado di esercitare un ruolo educativo per le generazioni a venire. «La Nazione rappresenta un vero e proprio insegnamento – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, dopo aver ricordato la storia patriottica da cui nacque nel 1859 –. Non è solo il giornale di cui tutti noi toscani ci sentiamo orgogliosi, ma qualcosa di più. E’ un’istituzione, perché contribuì alla nascita dell’Italia accompagnando il delicato percorso di unità nazionale». La storia, il nostro giornale, continua a raccontarla con quella quotidiana professionalità e con la passione che contraddistingue il suo corpo redazionale. Lo ha ricordato l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo: «La Nazione sostiene e sollecita il nostro vivere grazie alla sua puntuale attenzione a tutti i fatti e a tutti i territori».
Luoghi che saranno toccati dai tanti eventi in cantiere previsti per celebrare il compleanno. Che vedrà dare alla luce un volume speciale e avrà addirittura una ‘dedica’ da parte del Maggio Fiorentino, rappresentato ieri dal sovrintendente Cristiano Chiarot. Dalla Maremma alla Versilia, passando per Firenze e Perugia, ma anche toccando le piccole realtà attraverso il progetto ‘La Nazione in tour’ in cui i nostri cronisti andranno a trovare i lettori. Per farli sentire importanti e testimoniare quella vicinanza e quell’attenzione che va oltre un virtuale troppo di moda in questi tempi di mancati rapporti. Per continuare per altri 160 anni a essere voce autentica della gente, microfono di chi non ha voce e vetrina delle eccellenze dei nostri territori.