REDAZIONE CRONACA

Il video in cui Giani chiedeva il voto per modificare la legge regionale sui rifiuti

L'inchiesta dell'antimafia in Toscana: all'epoca l'attuale governatore era presidente del consiglio regionale. Oggi quell'emendamento è al centro dell'indagine

Eugenio Giani nel video del 26 maggio 2020

Firenze, 22 aprile 2021 - E' un video nel quale l'allora presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, che non è indagato, mette ai voti l'emendamento che ora è al centro dell'inchiesta su presunte infiltrazioni della 'Ndrangheta in Toscana. L'organizzazione mafiosa avrebbe partecipato a uno smaltimento illegale dei rifiuti delle concerie della zona del Cuoio. Un'inchiesta che scuote il mondo imprenditoriale e politico.

L'emendamento che poi passò in consiglio regionale il 26 maggio del 2020 riguarda proprio il tema dello smaltimento dei rifiuti industriali. Secondo le accuse ci sarebbero stati degli interessi particolari a far passare quell'emendamento "per sottrarre il consorzio Aquarno dall'obbligo di sottoporsi alla procedura di autorizzazione di integrazione ambientale (Aia)". Ci sarebbero state quindi "interferenze e pressioni sulle istituzioni locali". 

"E' presentato regolarmente - si sente dire Giani nel video a proposito dell'emendamento - E' tra gli incartamenti che io ho nella mia cartellina", afferma l'allora presidente del consiglio regionale mostrandola. L'emendamento fu presentato dal consigliere regionale del Pd, Andrea Pieroni, ora indagato nell'inchiesta per corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio in concorso. Ci furono realmente delle pressioni per far passare quell'emendamento? E' ciò che l'inchiesta cerca di appurare. 

"Giani può garantire che durante la seduta n.232 del 26 maggio 2020 l'emendamento, come peraltro richiamato all'epoca dalle opposizioni durante i lavori d'aula, sia stato presentato nei modi e nei tempi previsti dal regolamento interno del Consiglio regionale?": se lo chiedono i consiglieri regionali del gruppo della Lega, che appunto hanno fornito il filmato e che sull'inchiesta hanno svolto una conferenza stampa con precise domande a Giani, nel frattempo diventato, nel settembre del 2020, presidente della Regione. 

"Stante l'elevato numero di esponenti indagati, anche direttamente riconducibili all'istituzione regionale, riteniamo opportuno e quanto mai doveroso per il presidente Giani, riferire in Aula in merito ai fatti di cui è a conoscenza e che, direttamente o indirettamente, lo coinvolgono - ha spiegato il capogruppo della Lega Elisa Montemagni - Il fulcro della comunicazione risiede nella nostra richiesta al presidente Giani di mettere la propria onorabilità e la continuità del proprio mandato a garanzia della veridicità delle comunicazioni che renderà durante la comunicazione al Consiglio regionale".