LAURA VALDESI
Cronaca

La forza di Emilio, nonno-coraggio: rianima il nipotino di venti mesi cianotico e in arresto cardiaco

Il racconto del salvataggio del piccolo grazie alle indicazioni via telefono dell’infermiera del 118. Lucidità e autocontrollo, ma confessa: "Solo quando è arrivata l’ambulanza mi sono ripreso. Piangevamo tutti"

L'infermiera Sara Feragalli

San Gimignano (Siena), 22 luglio 2023 – “Solo quando è arrivata l’ambulanza ho ripreso davvero un po’ di coraggio. Gli hanno messo la maschera di ossigeno e l’hanno portato via in elicottero. Piangevamo tutti", confessa Emilio, nonno-coraggio. Un ’angelo’ per il nipotino di 20 mesi a cui giovedì alle 19 ha salvato la vita seguendo con lucidità e freddezza nonostante la situazione drammatica – il piccolo era cianotico e già in arresto cardiaco da soffocamento – le indicazioni dell’infermiera del 118 di Siena Sara Feragalli. "Il bambino è stato appena dimesso dall’ospedale di Firenze – annuncia l’uomo, che ha 58 anni e in Canada possiede un’azienda di materiali da costruzione –, mi raggiungerà domani (oggi, ndr) a Maiori in Campania. Siamo venuti in Italia dal Canada per un matrimonio. Una bella notizia: voglio ringraziare il Meyer, i medici, l’ambulanza, l’infermiera Sara che mi ha permesso di salvare mio nipote".

La famiglia canadese era arrivata giovedì a San Gimignano dalla cugina di Emilio che abita in località Montauto. “Faceva molto caldo, il bambino non sembrava lo stesso, meno allegro del solito. Ero uscito fuori dall’abitazione quando ho sentito mia moglie urlare– racconta il nonno – ; lo teneva in braccio, gli occhi aperti ma non rispondeva. Abbiamo cercato di scuoterlo, di bagnargli la faccia. Mentre succedeva questo mia cugina ha chiamato l’ambulanza, senza di lei non avrei saputo cosa fare. Tutti gridavano, piangevano, quando vedi un nipotino cianotico... La signorina Sara è stata bravissima, mi ha guidato".

“Gli ho detto al telefono che c’era da fare la rianimazione cardio-polmonare. Doveva mettere in viva voce il telefono e seguire le indicazioni. Ho compreso subito – racconta l’infermiera della centrale del 118 di Siena-Grosseto dell’Asl Toscana Sud Est, Sara Feragalli – che eravamo di fronte ad un arresto cardiaco da soffocamento. E ho capito che il nonno era la persona giusta. Fenomenale: non ha mai perso il controllo, ha eseguito alla lettera tutte le mie indicazioni. Non ha esitato un attimo nell’effettuare i movimenti del massaggio cardiaco, compressione e insufflazione. Tecnicamente bravo. Quando ho capito che ce l’avevamo fatta? Sentendo il bimbo piangere. ’Ecco, c’è, ora c’è’, mi ha detto il nonno. Tutto questo è avvenuto in sette minuti, tanti sono trascorsi dal momento in cui ho preso la telefonata a quando ho riagganciato il telefono perché erano arrivati i sanitari". Con la Misericordia di San Gimignano che ha poi portato il piccolo nel parcheggio dei bus al ponte di Santa Chiara dove era atterrato Pegaso. "Cosa regalerò al mio nipotino? Quello che vuole!", esclama il nonno-coraggio.