SANDRA NISTRI
Cronaca

Vespucci, ennesima frenata sul nuovo aeroporto di Firenze: “Il progetto è carente”

La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale scrive quindici pagine di richieste di chiarimento a Enac e Toscana Aeroporti. Dalle problematiche idrogeologiche al rumore fino al sottosuolo

Firenze, 11 luglio 2024 – Sul progetto del nuovo aeroporto di Firenze si abbatte la ponderosa mole di richieste di integrazioni inviate, due giorni fa, dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale - Via e Vas del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a Enac e Toscana Aeroporti, proponenti del progetto per l’ampliamento dello scalo di Firenze. Un corposo documento, 15 pagine fitte a firma della presidente della commissione, avvocato Paola Brambilla, trasmesso a una trentina di destinatari, che spazia a 360 gradi prendendo in esame e chiedendo chiarimenti ed ulteriori informazioni e dati su una lunga serie di aspetti: da quelli legati alle problematiche idrogeologiche a quelli che invece riguardano il suolo e sottosuolo, dal patrimonio agroalimentare alla protezione della biodiversità, dal rumore al monitoraggio ambientale da attuare.

Molte delle richieste fatte dalla commissione, fra l’altro, puntano su aspetti su cui avevano fatto leva, nelle loro osservazioni, anche i Comuni del cosiddetto fronte no aeroporto, in particolare Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio: su tutti quello delle soluzioni alternative all’attuale progetto, soprattutto la cosiddetta "opzione zero" ovvero la possibilità di far rimanere tutto allo stato attuale senza procedere alla realizzazione della nuova pista e terminal. Secondo la commissione, infatti, anche se il proponente, nello Studio Integrato Ambientale, ha incluso la possibilità di opzione zero sarebbe opportuno "riconsiderare alternative rispetto alla progettazione generale o ad altri aspetti più in dettaglio". Altro nodo toccato quello del rischio di incidenti aerei e incidenti rilevanti e in questo caso, nell’ottica della realizzazione di un nuovo impianto di carburante e nella previsione della nuova area di stoccaggio di biocarburante la richiesta è quella di fornire dati precisi a proposito dei serbatoi e delle altre apparecchiature ‘critiche’ presenti all’interno del deposito con il coinvolgimento dell’idrogeno.

Corposa poi la quantità di integrazioni richieste per il capitolo del rumore con un particolare focus su un’area delicata come il polo universitario di Sesto Fiorentino (la cui attività sarebbe a rischio, secondo il no, con la nuova pista) ma anche con la richiesta di una modellizzazione del rumore legato alla viabilità e una valutazione "del rumore concorsuale aeroportuale con il rumore di altre infrastrutture di trasporto". Molto ampia anche la parte che chiede ulteriori dati rispetto agli aspetti ambientali, di protezione della biodiversità, del suolo e anche del patrimonio agroalimentare della Piana.

A questo punto i proponenti del progetto per il nuovo aeroporto dovranno analizzare in maniera approfondita tutte le richieste. Intanto il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, uno dei principali esponenti del fronte no aeroporto, è particolarmente soddisfatto: "Si conferma quello che sosteniamo da sempre: Il progetto del nuovo aeroporto è tecnicamente carente e non dà risposte su numerosi aspetti fondamentali per la sicurezza, il rispetto delle normative in materia e la sostenibilità".