LISA CIARDI
Cronaca

Nuovo codice della strada, in Toscana la strage continua. L'associazione Guarnieri: “Non è cambiato nulla”

Il presidente riporta alla realtà: “Rilevamenti in un arco di tempo troppo breve. Quello che manca è un’adeguata politica di finanziamenti per evitare nuove tragedie”

Firenze, 4 gennaio 2025 – “La mortalità sulle strade italiane e in quelle toscane, dopo 15 giorni dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, non è diminuita del 25%, come ha annunciato il ministro Salvini, ma è rimasta la stessa del 2023”. A dirlo è Stefano Guarnieri, presidente dell’associazione dedicata al figlio Lorenzo, che ha a lungo combattuto per la legge sull’omicidio stradale e che da anni è impegnata proprio per migliorare la sicurezza in questo ambito. “Abbiamo analizzato i dati dal 14 dicembre, data dell’entrata in vigore del nuovo Codice, al 1° gennaio incluso, – spiega ancora Guarnieri -. A livello regionale, in questo periodo, lo scorso anno abbiamo rilevato da fonti pubbliche 8 incidenti mortali con 10 morti e quest’anno 7 incidenti con 8 morti. Da un punto di vista statistico, sui morti in Toscana non si può dire molto, occorre aspettare almeno sei mesi o un anno. In generale però, estendendo lo sguardo a livello nazionale, l’amarezza più grande, dopo quella della perdita della vita di tante persone a causa della violenza stradale, è quella che con decine di migliaia di uomini a disposizione, il Ministero dei Trasporti e quello degli Interni non riescano a fornire dei dati attendibili e tempestivi sulle morti sulle strade italiane”.

Il tragico incidente sulla variante Aurelia dove hanno perso la vita una donna e una bambina (Foto Umicini)
Il tragico incidente sulla variante Aurelia dove hanno perso la vita una donna e una bambina (Foto Umicini)

L’associazione fiorentina ha infatti collaborato con Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, a elaborare una propria ricerca, che arriva a conclusioni molto diverse da quelle recentemente diffuse dal Ministero. “Nei giorni scorsi – si legge nella nota congiunta delle due associazioni - il ministro Salvini ha dichiarato che, nei primi 15 giorni del nuovo Codice, i morti sono diminuiti del 25% passando dai 67 del 2023 ai 50 dello stesso periodo di quest’anno. Tale dichiarazione appare fuorviante e imprecisa, in quanto i dati si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da polizia stradale e carabinieri, che rappresentano il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle polizie municipali”.

Secondo lo studio di Asaps e Fondazione Guarnieri, invece, sempre nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al Codice “sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. La mortalità, nello stesso periodo 2023, risultava essere di 110 persone, mostrando quindi una stabilità rispetto al 2023 e non una riduzione del 25%. Includendo i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024 al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 erano state 131 in 115 collisioni mortali”. Asaps e Associazione Lorenzo Guarnieri lanciano così un appello. “La valutazione di un provvedimento normativo non può essere fatta in un periodo così limitato di tempo e con dati incompleti – dicono - ma dovrebbe avere, a nostro parere, un monitoraggio più lungo, continuo nel tempo e con dati affidabili. Le norme, per essere efficaci, dovrebbero poi essere accompagnate da investimenti nei controlli, anche con un vero potenziamento delle pattuglie su strada, e nell’educazione a una mobilità sicura per tutti. Proprio sul tema degli investimenti, al solito, la sicurezza stradale rimane una Cenerentola, in attesa di un principe azzurro che non arriva mai”.