Eugenio Giani
Firenze, 13 ottobre 2020 – "Io sono convinto che sia importante in questo momento essere coordinati a livello nazionale. E' una fase molto delicata, la gente vuole rassicurazioni e autorevolezza di fronte a provvedimenti che sono da stato di emergenza. E' giusto che vi sia un intervento da parte del governo". Lo afferma il governatore della Toscana, Eugenio Giani, su La Stampa, riguardo al nuovo Dpcm di ottobre 2020, firmato nella notte dal premier Giuseppe Contee dal ministro Roberto Speranza, che sarà in vigore per i prossimi trenta giorni (qui il Pdf del nuovo Dpcm).
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Giani fa presente che non sarà "il presidente di Regione che per protagonismo cerca di fare l'ordinanza in più".
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"Io ascolto molto i cittadini: vogliono uniformità nelle misure e negli interventi - prosegue - sento che è il momento, come istituzioni, di dare l'immagine rassicurante dell'armonia fra di noi. Le persone non vogliono conflitti tra istituzioni. Nel passaggio contingente mi sembra che questi provvedimenti siano equilibrati; dobbiamo anche contemperare le esigenze sanitarie con quelle economiche. Mi pare che le misure vadano in questa direzione".
Sul nodo della didattica a distanza: "Sono assolutamente contrario, il rapporto diretto nelle classi è un valore troppo importante. E poi in Italia la copertura digitale non è così scontata in tutte le regioni".
"Sono convinto che il Mes vada assolutamente preso - rileva - l'organizzazione del nostro sistema ospedaliero richiede investimenti". Inoltre si augura che non ci siano chiusure a livello locale: "Non possiamo e non dobbiamo vedere l'attuale situazione con gli occhi di marzo-aprile. In Toscana la situazione è sufficientemente sotto controllo. Io mi sto preoccupando soprattutto degli anziani, dobbiamo impedire che le Rsa diventino focolai e della prevenzione: dobbiamo fare più tamponi, soprattutto nelle scuole. In generale, l'obiettivo è arrivare ad almeno 17.500 tamponi al giorno".
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