Firenze, 7 gennaio 2024 – E’ boom di richieste per ottenere il bollino Toscano Igp. In base alle rilevazioni del Consorzio di tutela, l'extravergine con tutte le carte in regola per diventare Toscano Igp potrebbe raggiungere i 50mila quintali: una soglia, se confermata, superiore a quella del 2023, quando i quintali effettivamente certificati furono 32mila, a fronte di un'annata non certo memorabile, e dei 42mila del 2022.
«L’olio toscano è un prodotto ad indicazione geografica di origine ma ha, a tutti gli effetti, un disciplinare da denominazione di origine protetta. Quindi, regole e paletti molto rigidi e severi, con tutto il processo produttivo che deve svolgersi all'interno della regione toscana - spiega il presidente del Consorzio, Fabrizio Filippi -. Non è un caso che, per facilitare il consumatore, abbiamo introdotto, ormai molti anni fa, l'etichetta parlante che è presente sul collo di ogni bottiglia». Uno strumento che a partire da quest'anno sarà integrato da un Qr code con molte altre utili informazioni per l'utente. «Vogliamo dare al consumatore nuovi, più moderni e veloci mezzi per conoscere l'autenticità di quel prodotto che sta acquistando, senza alcuna possibilità di errore o dubbio», aggiunge Filippi.
La raccolta per il Toscano Igp si è chiusa, come da disciplinare, il 15 dicembre 2024 ed è stata caratterizzata da una produzione eccellente che, però, non ha trovato riscontro in frantoio. «Le olive non erano piene di olio ma dell'acqua assorbita durante le precipitazioni cadute proprio a ridosso e durante il periodo di raccolta. Le rese, ovvero i litri di olio che sono stati effettivamente prodotti spremendo un determinato quantitativo di olive, sono state al di sotto delle attese anche di 3 punti e mezzo rispetto alle medie degli scorsi anni. Dal 13%-14% siamo scesi intorno al 9%-10%; a volte, anche sotto. L'addizione più olio più olive non è stata rispettata; quelli che sono aumentati sono però i costi, perché si basano sul peso delle olive sia nella fase della raccolta che in quella della frangitura». Tuttavia, il calo di produzione nell'area del Mediterraneo «ha permesso al nostro Toscano Igp, proprio grazie ad una buona annata, di essere molto richiesto e, dunque, anche ben remunerato. Questo ha in parte compensato gli alti costi».