La Spezia, 7 giugno 2022 - Un artigiano carrarese di 32 anni è formalmente indagato per omicidio volontario. L'uomo è sospettato di aver ucciso Nevila Pjetri, la prostituta di 35 anni trovata morta alle prime ore di domenica lungo il greto del torrente Parmignola a Marinella di Sarzana. La donna è stata uccisa con due colpi di pistola calibro 22 alla testa. Lo ha accertato il medico legale Susanna Gamba all'esito dell'autopsia. Il primo colpo è stato sparato in fronte, l'altro dietro all'orecchio sinistro.
Intanto, a poco più di 24 ore dall'omicidio della prostituta Nevila Pjetri, Camilla, una transessuale di 43 anni è stata uccisa con un colpo di arma da fuoco. Il cadavere è stato ritrovato in località Bozi, a Sarzana, una zona agricola e solcata da piccoli corsi d'acqua, poco distante dal luogo del ritrovamento del cadavere di Nevila. E' un'area solitamente frequentata da trans che si prostituiscono.
L'indagato
In merito all'omicidio di Nevila Pjetri, un uomo di 32 anni di Carrara, Daniele Bedini, è stato formalmente indagato per omicidio volontario, dopo un lungo interrogatorio da parte dei carabinieri del nucleo investigativo della Spezia. L'uomo fermato è un artigiano carrarese di 32 anni, figlio di un falegname ed avrebbe sparato con una pistola calibro 22 di proprietà del padre. Gli inquirenti sono risaliti a lui tramite una serie di indagini di polizia giudiziaria.
"Il provvedimento - si legge nella nota ufficiale dei carabinieri della Spezia - è arrivato a conclusione dei riscontri raccolti nel corso delle prime indagini. La vicenda si trova tuttora nella fase delle indagini preliminari". Nel frattempo proseguono gli accertamenti da parte di Carabinieri e Polizia, sul secondo omicidio "vicenda - conclude la nota - sulla quale sono in corso verifiche su eventuali punti di contatto con il primo omicidio".
L'uomo ha precedenti: è pregiudicato per reati contro il patrimonio, rapina e stupefacenti. Sul suo conto, scrivono gli inquirenti "sono stati raccolti numerosi gravi indizi".
Daniele Bedini, intanto, si dichiara "completamente estraneo ai fatti". Lo riferisce il suo avvocato di fiducia, Rinaldo Reboa che aggiunge: "L'unico elemento che ha portato gli inquirenti a fermare il mio assistito è la denuncia del furto della pistola di proprietà del padre di Daniele Bedini, formalizzata qualche giorno prima degli omicidi". "Il padre del mio assistito - spiega sempre il legale - aveva denunciato il furto dell'arma regolarmente detenuta, che non è stata ancora ritrovata e che al momento è soltanto compatibile con i proiettili trovati accanto ai cadaveri. E poiché il mio assistito è un pregiudicato, hanno chiuso il cerchio attorno a lui. Mi verrebbe da dire che poiché gli uomini fumano e l'Etna fuma, allora l'Etna è un uomo".
L'omicidio di Nevila Pjetri
Nevila, di origine albanese ma da tempo in Italia, era conosciuta nel mondo della prostituzione che ha come teatro l’area di Marinella di Sarzana. Abitava a Massa, nella frazione di Alteta, in una villetta con giardino che condivideva col marito Leonard Marku, sposato un anno fa. L’uomo in questi giorni più volte ha affermato di essere stato all’oscuro del fatto che la moglie facesse la ’vita’. Secondo quanto ha dichiarato ai carabinieri, che all’alba di domenica hanno bussato alla sua porta comunicandogli il ritrovamento del corpo di Nevila, riteneva che lei lavorasse in un campeggio dalle parti della Spezia. Parole al vaglio degli investigatori ma l’uomo non è indagato.
Sono del resto molti gli elementi ancora da capire in questa vicenda. Sotto esame i filmati delle telecamere stradali e i tabulati dei due cellulari della vittima, spariti insieme alla borsa e a parte degli indumenti. Quel che sembra appurato è che Nevila sabato sera abbia raggiunto con la sua auto Marinella di Sarzana, la zona del distributore di benzina dove era solita prostituirsi insieme a una amica in particolare. Qua la sua auto è stata poi ritrovata. Proprio le amiche l’avrebbero vista salire a bordo di una utilitaria chiara, forse bianca, e allontanarsi. Poche ore dopo il suo corpo – "ancora caldo", diranno gli investigatori – sarà ritrovato dai carabinieri a colpo sicuro, alle 2 di domenica mattina, nascosto sull’argine a quasi due chilometri dal distributore. Dove alcuni testimoni, forse extracomunitari, avrebbero visto l’assassino liberarsi del cadavere e lanciato l’allarme.
Chi era la seconda vittima
Camilla, la trans uccisa all'anagrafe si si chiamava Carlo Bertolotti e aveva 43 anni. Viveva a Montebello di Ceparana. Da tempo aveva perso il padre e la madre. Fino al 2012 aveva avuto un noto negozio di parrucchiera nel centro di Ceparana. Lo scorso anno si era trasferita ad Albiano Magra dopo che la sua casa era andata a fuoco. Gli abitanti del borgo avevano fatto anche una raccolta fondi per aiutarla. Da qualche mese aveva ritrovato lavoro come parrucchiera in un negozio di Spezia.
Ma come è stata ritrovata la seconda vittima? Ieri sera ai carabinieri della Spezia è arrivata una telefonata da parte degli amici di Camilla di cui non avevano notizie da diverso tempo. Ne hanno denunciato la scomparsa. I militari sono andati nella zona di Bozi, nota per la prostituzione, lì hanno ritrovato l'auto di Camilla dove all'interno c'erano due bossoli e tracce di sangue. Il cadavere della trans era a pochi metri di distanza dalla vettura. Gli effetti personali sarebbero stati recuperati poco lontano. Sul corpo della trans, ritrovato dagli agenti della polizia di Stato, sono stati rilevati segni di violenza. Il corpo era ricoperto da rovi. Sul posto presente anche la Scientifica con i vigili del fuoco e il medico legale. Gli inquirenti, secondo quanto appreso, non escludono un collegamento con la morte di Nevila, uccisa probabilmente con un colpo di pistola o di punteruolo dietro all'orecchio sinistro.
Comitato di sicurezza
"In relazione ai gravi fatti accaduti a Sarzana", per i quali sono in corso indagini da parte dell'autorità giudiziaria, "al fine di rafforzare l'azione di prevenzione sul territorio", il prefetto della Spezia ha convocato per domani, a Sarzana alle ore 11:30, una seduta straordinaria del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica alla quale sono stati invitati tutti i sindaci della Val di Magra.
Serena Valecchi