Sarzana (La Spezia), 7 giugno 2022 - L’autopsia eseguita oggi potrà fornire elementi utili alle indagini per identificare chi, nella notte tra sabato e domenica, ha selvaggiamente picchiato a sangue Nevila Pjetri per poi ucciderla, usando un punteruolo o una pistola di piccolo calibro, e cercato infine di occultarne il cadavere sul declivio interno del terrapieno che argina il torrente Parmignola, al confine tra i comuni di Sarzana, Luni e Carrara. Il primo punto da chiarire è se nel cranio sia rimasto un proiettile.
La donna, 35 anni, di origine albanese ma da tempo in Italia, era conosciuta nel mondo della prostituzione che ha come teatro l’area di Marinella di Sarzana. Abitava a Massa, nella frazione di Alteta, in una villetta con giardino che condivideva col marito Leonard Marku, sposato un anno fa.
L’uomo in questi giorni più volte ha affermato di essere stato all’oscuro del fatto che la moglie facesse la ’vita’. Secondo quanto ha dichiarato ai carabinieri, che all’alba di domenica hanno bussato alla sua porta comunicandogli il ritrovamento del corpo di Nevila, riteneva che lei lavorasse in un campeggio dalle parti della Spezia. Parole al vaglio degli investigatori ma l’uomo non è indagato.
Sono del resto molti gli elementi ancora da capire in questa vicenda. Sotto esame i filmati delle telecamere stradali e i tabulati dei due cellulari della vittima, spariti insieme alla borsa e a parte degli indumenti. Quel che sembra appurato è che Nevila sabato sera abbia raggiunto con la sua auto Marinella di Sarzana, la zona del distributore di benzina dove era solita prostituirsi insieme a una amica in particolare. Qua la sua auto è stata poi ritrovata.
Proprio le amiche l’avrebbero vista salire a bordo di una utilitaria chiara, forse bianca, e allontanarsi. Poche ore dopo il suo corpo – "ancora caldo", diranno gli investigatori – sarà ritrovato dai carabinieri a colpo sicuro, alle 2 di domenica mattina, nascosto sull’argine a quasi due chilometri dal distributore.
Dove alcuni testimoni, forse extracomunitari, avrebbero visto l’assassino liberarsi del cadavere e lanciato l’allarme. L’omicidio sarebbe però stato compiuto altrove: o nell’auto del killer o in qualche piazzola usata dalle coppie clandestine, tant’è che la scientifica ne ha ispezionate parecchie, in particolare nella zona dell’impianto idrovoro sulla spiaggia sarzanese, non lontano dal distributore di carburanti. Le ipotesi? Un cliente violento, è la prima. Tant’è che tra domenica e ieri le altre ’lucciole’, terrorizzate, non si sono presentate in strada. Ma non si esclude che Nevila volesse cambiar vita e che sia stata violentemente punita dal ’protettore’ o dal racket della prostituzione.
Anna Pucci e Carlo Galazzo