ANGELA BALDI
Cronaca

Operazione Palladium, la Guardia di Finanza smantella associazione a delinquere: sequestrati beni per 10 milioni

Reati tributari e autoriciclaggio: cinque le misure cautelari

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Arezzo, 23 settembre 2023 – I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nel contesto di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad

un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 responsabili

(successivamente posti agli arresti domiciliari) ed eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo, per un valore di circa 10 milioni di euro, pari al profitto del reato di un’imponente frode fiscale nella

commercializzazione di metalli preziosi. Nel corso dell’operazione sono state eseguite 18

tra perquisizioni e sequestri ad Arezzo, Pisa, Roma, Parma, Alessandria, Terni, Nuoro,

L’Aquila e Lucca con l’impiego di 52 militari delle Fiamme Gialle. Sono state eseguite

contestuali perquisizioni e sequestri in territorio elvetico a cura delle Autorità svizzere,

attivate con apposita rogatoria internazionale dalla Procura della Repubblica di Arezzo.

Il meccanismo fraudolento, ricostruito grazie alle indagini del Nucleo di Polizia

EconomicoFinanziaria di Arezzo, si è sviluppato mediante numerosissimi scambi

commerciali intercorsi fra diverse società, con sede in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte

e Lazio, che, emettendo fatture false per quasi 60 milioni di euro, hanno acquistato “in nero”

ingenti quantità di palladio e platino di dubbia provenienza, evadendo l’IVA per quasi 10

milioni di euro e autoriciclando il provento illecito così ottenuto nell’acquisto di oro

puro.

Lo schema di frode, che ha coinvolto complessivamente 13 persone fisiche e 8 persone

giuridiche, a vario titolo denunciate all’Autorità Giudiziaria, aveva quale perno e principale

beneficiaria una società pisana operante nel settore della produzione e

commercializzazione di metalli preziosi, la quale, tra il 2019 e il 2023, ha acquistato

sistematicamente palladio e platino in “nero”, ottenendo, per effetto del meccanismo

fraudolento attuato, un’indebita detrazione IVA per oltre 10 milioni di euro.

In sintesi, l’associazione a delinquere e, per essa, la società beneficiaria finale della frode

si avvaleva:

- di 2 società “cartiere”, totalmente prive di struttura e di fatto gestite dai vertici

dell’organizzazione, intestate a prestanome e create al solo fine di “convogliare” l’ingente

debito tributario, generato dalle predette transazioni, senza versare mai l’IVA;

- di 2 società “filtro”, effettivamente operative ma anch’esse di fatto gestite dai promotori

dell’organizzazione, mantenute in condizioni di neutralità fiscale e destinate a creare uno

schermo tra la società beneficiaria finale e le “cartiere” nel primo segmento di operazioni commerciali, in relazione all’acquisto “in nero” del palladio e del platino, e anche nelle fasi

successive, con l’acquisto di oro puro presso vari banchi metalli. L’oro in questione veniva

immediatamente “scaricato” cartolarmente con false cessioni alle “cartiere”, facendone

così perdere le tracce, mentre, in realtà veniva in gran parte restituito in “nero” alla società

“finanziatrice”, che lo utilizzava per pagare il palladio e il platino acquistati originariamente

in “nero”. Per un valore residuo, l’oro veniva infine “monetizzato” tra la società beneficiaria

e le società “filtro”, effettivamente operative. In tal modo, quindi, anche le società “filtro”

ottenevano un profitto illecito, per la propria partecipazione alle operazioni inesistenti.

Sulla base di tali acquisizioni investigative, anche nei confronti di queste ultime società è

stato eseguito il sequestro preventivo dei beni, con la nomina di un amministratore

giudiziario.

Nel corso delle indagini, nel mese di dicembre 2022, era stato inoltre intercettato un

trasporto illecito, operato da un corriere dell’organizzazione, bloccato al suo arrivo ad Arezzo

con circa 2 kg di oro e 25.000 euro in contanti, sottoposti a sequestro.

All’esito delle perquisizioni attuate contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari

personali e reali, sono stati rinvenuti, e sottoposti a sequestro 17 fabbricati, 121 terreni,

rapporti finanziari, oltre 100.000 euro in contanti, quasi 180 chili di argento, 3,7 di palladio,

3 società, 7 autovetture e 8 orologi di pregio. L’attività di sequestro è tuttora in corso in Italia

e in Svizzera.

L’operazione appena conclusa testimonia l’impegno della Guardia di Finanza e della

Procura della Repubblica di Arezzo nel contrastare le più articolate forme di evasione

fiscale, in grado di generare una forte distorsione della concorrenza, a danno degli operatori

economici che, nell’ambito del distretto orafo, operano nel rispetto della legge e degli

obblighi tributari.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della

Repubblica di Arezzo (art. 5 del d.lgs. n. 106/2006, come modificato dall’art. 3 del d.lgs. n.

188/2021), trattandosi di attività di indagine di rilevante interesse pubblico concernente la

repressione di gravi reati economico-finanziari.

Al riguardo, si evidenzia che il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e

che gli indagati devono presumersi innocenti sino ad eventuale pronuncia irrevocabile di

condanna.