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Ordigni inesplosi: l’ANVCG promuove nuovi laboratori nelle scuole

Dal mese di marzo, l’associazione rinnoverà il proprio impegno nel progetto “Al servizio del domani”

ulisse domini

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Arezzo, 13 febbraio 2025 – Incontri nelle scuole per insegnare alle giovani generazioni come riconoscere un residuato bellico e come comportarsi in caso di ritrovamento. La sezione di Arezzo dell’ANVCG - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è pronta a rinnovare il proprio impegno nel progetto “Al servizio del domani” che, al via dal mese di marzo, proporrà laboratori per studenti e studentesse di diverse età dove approfondire le conseguenze dei conflitti di ieri e di oggi per educare ai valori di rispetto, accoglienza e non-violenza. L’attualità di questi percorsi è confermata dal rinvenimento di due granate inesplose ad appena tre metri dalla strada in un’area agricola nel territorio di Civitella in Val di Chiana che testimoniano una delle più pericolose eredità della Seconda Guerra Mondiale: gli improvvisi scoppi di ordigni, infatti, hanno provocato e tuttora continuano a provocare incidenti e mutilazioni tra gli stessi civili anche a distanza di ottant’anni dalla fine del conflitto.

Gli incontri di “Al servizio del domani”, in quest’ottica, orienteranno una particolare attenzione proprio all’informazione e all’educazione relative ai residuati bellici. Nel corso dei decenni sono stati recuperati oltre 250.000 ordigni in tutta la penisola tra granate, esplosivi, colpi d’artiglieria e munizioni, con molti di questi anche nella città e nella provincia di Arezzo a causa soprattutto dell’attraversamento della Linea Gotica, dunque la volontà dell’ANVCG è di spiegare ai giovani alunni cosa fare in caso di ritrovamento. “Un ordigno inesploso può sembrare un gioco ma non è uno scherzo” è lo slogan proposto a livello nazionale e rilanciato in ambito provinciale per evidenziare i drammatici impatti dei conflitti anche in tempo di pace, con le gravi conseguenze per le attuali generazioni che saranno condivise all’interno delle scuole attraverso testimonianze dirette o multimediali di chi ha subito sofferenze a causa della Seconda Guerra Mondiale. Per ulteriori informazioni sul progetto è possibile contattare la sezione di Arezzo dell’ANVCG allo 0575/21.790.