PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

"Qui non faremo più i marron glacé. Ma per voi c’è posto a Bergamo..."

Mugello, l’azienda sposta la produzione in Lombardia: Capodanno amaro per 80 lavoratori, soprattutto donne

Alla "Ortofrutta del Mugello" sono in bilico 80 posti di lavoro, quasi tutte donne

Alla "Ortofrutta del Mugello" sono in bilico 80 posti di lavoro, quasi tutte donne

Marradi (Firenze), 30 dicembre 2021 - Marron glacé amarissimi in Alto Mugello, tra Toscana e Romagna. Ottanta posti di lavoro persi, in un comune di montagna che non arriva a tremila abitanti è un colpo durissimo. E il colpo sta per riceverlo Marradi. Chissà che direbbe Dino Campana, poeta maledetto originario della zona. Italcanditi, azienda dolciaria nazionale nel luglio 2020 aveva acquisito l’azienda "Ortofrutta del Mugello" che produce marron glacé, ha comunicato ai sindacati la decisione di trasferire l’attività nella sede centrale di Bergamo. Lo ha fatto parlando di una procedura che riguarderebbe solo nove persone a tempo indeterminato, che non sarebbe licenziate ma trasferite. Peccato che a lavorare nello stabilimento marradese, sorto nel 1984 per valorizzare uno dei prodotti tipici del Mugello, che si fregia dell’Indicazione Geografica Protetta, siano in ottanta, perché la gran parte sono assunti come stagionali. La maggioranza donne. Il sindaco Tommaso Triberti è sconvolto: "Una pugnalata al cuore del nostro paese. La fabbrica dei marroni, come la chiamiamo noi, è la fabbrica di Marradi. Abbiamo tutti un familiare, un amico, che ci lavora. È un presidio fondamentale per la vita della nostra piccola comunità". "Qui non chiudono una fabbrica – sbotta Emilio Sbarzagli, segretario mugellano della Cisl – chiudono un paese intero". Oggi pomeriggio al teatro comunale un’assemblea tra lavoratori, sindacato e amministrazione comunale si preannuncia infuocata: "Insieme – dice il sindaco Triberti, che ha ottenuto l’apertura del tavolo di crisi regionale – decideremo come muoverci. Bisogna lavorare uniti".

Persino la politica nazionale si fa sentire, in maniera bipartisan. Il segretario nazionale del Pd Enrico Letta, e tutti i deputati toscani dem, si dicono "molto preoccupati dalla notizia della decisione di chiudere lo stabilimento di Marradi, mentre in Parlamento si sta lavorando per una norma sulla valorizzazione dei castagneti". E la capogruppo di "Siamo Marradi" Raffaella Ridolfi, fa sapere che Forza Italia ha "già attivato tutti i livelli del partito, governativi, parlamentari, rappresentanti regionali, metropolitani e mugellani, chiedendo aiuto nell’interloquire con la proprietà". Il sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella ricorda come "la delocalizzazione non sia un problema solo internazionale ma anche interno, un meccanismo sbagliato. Se oggi tocca a Marradi con un vantaggio immediato per Bergamo, domani starà a Bergamo per un’altra realtà. Bisogna aggredire questa modalità non solo a livello di normativa europea ma anche nazionale".