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Il padre della studentessa morta nell’incidente in Spagna: “La strage di Mestre un tuffo al cuore, serve il secondo autista”

Parla Gabriele Maestrini, papà di Elena, la ragazza che nel 2016 perse la vita, insieme ad altre sei studentesse italiane, durante un viaggio in pullman dopo una gita prevista dal programma Erasmus

Elena Maestrini

Grosseto, 4 ottobre 2023 – “E' stato come tornare indietro. Quello che è successo è una tragedia immane, sentire la notizia è stato un tuffo al cuore per le vittime e per le famiglie. E' come se fossi stato catapultato, ancora una volta, a quel maledetto giorno".

A parlare all'Adnkronos è Gabriele Maestrini, papà di Elena, la ragazza che il 20 marzo 2016 ha perso la vita insieme ad altre sei studentesse italiane (delle dodici vittime in totale) durante un viaggio in pullman dopo una gita prevista dal programma Erasmus.

Dopo il bus precipitato ieri sera dal cavalcavia a Mestre, dice: "Serve ora un momento di riflessione sulla sicurezza: probabilmente un secondo autista, una persona accanto al conducente può rivelarsi utile a scongiurare incidenti simili, a intervenire in caso di colpi di sonno o di malore. Non risolverà il problema, magari, gli incidenti ci saranno lo stesso, ma un pullman è come un piccolo aereo, trasporta sessanta persone. E se nella cabina di pilotaggio sono in due, sarebbe bene che anche sui bus ci fosse una persona accanto a chi guida, fosse pure per tenerlo sveglio, per consigliarlo".